DANIELE DE SALVO
Cronaca

Rilancio dei Piani d’Erna . Il nodo della nuova strada

Il futuro dei Piani d’Erna passa, anche, per la nuova strada agro-silvo pastorale. Una strada a traffico estremamente limitato,...

La funivia che collega Lecco con i Piani d’Erna che ha bisogno spesso di manutenzione

La funivia che collega Lecco con i Piani d’Erna che ha bisogno spesso di manutenzione

Il futuro dei Piani d’Erna passa, anche, per la nuova strada agro-silvo pastorale. Una strada a traffico estremamente limitato, inaccessibile ai quasi tutti, anche ai pochissimi che ai Piani d’Erna – attualmente raggiungibili solo in funivia o a piedi - ci abitano tutto l’anno, a chi lì ha le seconde case o ci lavora, aperta esclusivamente ai soccorritori in caso di emergenza e quanti si occupano dei pascoli o di rimettere a nuovo abitazioni, le cascine e gli altri immobili, perché altrimenti diventerebbe troppo costoso, anzi proibitivo. Ma non solo una nuova pista carrabile in Val Boazzo, in parte già tracciata ma da completare, per il rilancio dei Piani d’Erna, il balcone di Lecco, dove in passato hanno imparato a sciare migliaia di lombardi, dove però ora non nevica quasi più: bisogna riqualificare la funivia che funziona a orari ridotti, sfruttare i 400mila metri quadrati di pascoli che altrimenti scompariranno, migliorare la cartellonistica dei sentieri. A tracciare il futuro post-sci dei Piani d’Erna sono volontari e tecnici di Legambiente, Cipra, la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi e Cai di Lecco, insieme agli amministratori locali nell’ambito del progetto BeyondSnow – Oltre la neve per costituire un’area turistica sostenibile e rispettosa di ambiente e paesaggio. "Al momento invece assistiamo ad un turismo parassitario o mordi e fuggi – spiega Damiamo Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia –. I turisti salgono in funivia, arrivano, guardano il panorama e ridiscendono in funivia, senza lasciare nulla al territorio. Bisogno offrire loro esperienze e convincerli che i Piani d’Erna non sono solo una terrazza su Lecco, ma una porta delle montagne lecchesi".

D.D.S.