ROBERTO CANALI
Cronaca

Premana, gli ambientalisti protestano per difendere i pesci del Varrone

Campagna 'Basta dighe' promossa per chiedere di bloccare le piccole dighe elettriche

Premana, protesta degli ambientalisti sul greto del Varrone

Premana (Lecco), 26 gennaio 2020 - Hanno manifestato sul greto del torrente Varrone, trasformato in una pietraia, gli ambientalisti lecchesi in difesa dei pesci di fiume. La proteste, che ha coinvolto altri cento fiumi italiani, è indirizzata al ministro dell'Ambiente Sergio Costa per chiedere di bloccare progetti per la costruzione di nuove dighe finanziate dal cosiddetto "decreto Rinnovabili". 

Secondo i Verdi a fronte di un modesto incremento di produzione di energia elettrica verrebbero devastati gli ecosistemi fluviali, con gravi conseguenze per la flora e la fauna. I piccoli impianti idroelettrici, seppur numerosissimi (erano all’incirca 1200 nel 2009, 2000 nel 2014 e 3000 nel 2017), che oramai interessano come nuove installazioni o domande ogni torrente fino sotto le sorgenti, producono solo il 6% della energia da fonte idraulica, lo 0,7 % della energia elettrica e lo 0,2 % dei nostri consumi totali di energia. 

"Il pesce scelto come simbolo di questa protesta è il Cottus gobio, detto comunemente Scazzone e diffuso in tutta Europa - spiegano i promotori della manifestazione - La specie, in Italia, è minacciata soprattutto dalle opere di regimazione dei corsi d'acqua e dalla diminuzione delle portate oltre che dall’inquinamento. L’impegno per la biodiversità citato più volte dal governo italiano deve tradursi in fatti concreti anche con azioni come questa, a tutela degli ecosistemi acquatici e dei loro abitanti".