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Lecco, smantellata la tendopoli del Bione: ricollocati 800 profughi

La maggior parte ha trovato accoglienza nel capoluogo, in diversi immobili pubblici e privati

L'area del Bione, a Lecco, con i profughi e i container

Lecco, 9 novembre 2015 - La tendopoli del Bione di Lecco è stata praticamente smantellata. Durante il fine settimana i volontari della Protezione civile hanno smontato quasi tutte le sedici tende dove sino a qualche giorno fa vivevano alcuni migranti. Alcune rimarranno in piedi per essere utilizzate come magazzino, altre invece pronte all’uso in caso di emergenza e di nuovi «sbarchi» improvvisi di richiedenti asilo politico sulle sponde del Lario. Gli ormai ex inquilini sono stati stati trasferiti nei più confortevoli e sicuri prefabbricati, posizionati sempre nella stessa area. Le nuove strutture dovrebbero garantire maggiore protezione dai rigori dell’inverno.

Complessivamente sono più di ottocento ormai gli aspiranti rifugiati ospitati in provincia. La maggior parte ha trovato accoglienza nel capoluogo, in diversi immobili pubblici e privati. Gli altri sono stati suddivisi in tutto il territorio. L’emergenza tuttavia non è conclusa, ogni settimana arrivano stranieri da collocare, rispetto alle fasi iniziali inoltre cominciano ad essere consistenti pure i numeri di donne e bambini, che richiedono sistemazioni diverse rispetto agli uomini.

La strategia elaborata dai funzionari della prefettura è quella di istituire piccoli nuclei, più facilmente gestibili sotto ogni aspetto, compreso quello dell’integrazione, in ogni paese. Il piano è concordato con i sindaci ma anche con i parroci. È in fase di definizione un apposito protocollo. «Ci auguriamo che venga sottoscritto se non da tutti almeno dalla maggior parte dei soggetti coinvolti», auspica Riccardo Mariani, l’assessore ai Servizi alla persona di Palazzo Bovara, l’ente che al momento più si è sobbarcato l’onere dell’accoglienza. Intanto il servizi di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale è stato formalmente assegnato agli operatori della fondazione Progetto Arca onlus che riceveranno un contributo di 34,74 euro al giorno per ogni migrante aiutato.

di DANIELE DE SALVO