DANIELE DE SALVO
Cronaca

Più a Nord o più a Sud. Troppi edifici da abbattere. Le proposte si moltiplicano

Il tempo stringe, il vecchio ponte San Michele non reggerà oltre il 2030 e poi dovrà essere chiuso. Occorre...

Il vecchio ponte San Michele potrà essere utilizzato fino al 2030 poi dovrà essere chiuso Occorre un’alternativa ma le proposte si moltiplicano

Il vecchio ponte San Michele potrà essere utilizzato fino al 2030 poi dovrà essere chiuso Occorre un’alternativa ma le proposte si moltiplicano

Il tempo stringe, il vecchio ponte San Michele non reggerà oltre il 2030 e poi dovrà essere chiuso. Occorre un’alternativa, ma le proposte si moltiplicano. Alle tre elaborate dai tecnici di Rfi (un nuovo ponte viario e ferroviario insieme come l’attuale in stretto affiancamento all’esistente; un ponte ferroviario a sud e uno stradale a nord, un ponte ferroviario accanto al San Michele e uno viario a nord a Imbersago) se ne aggiungono altre.

Una la propone l’assessore di Calusco d’Adda Massimo Cocchi, che è anche consigliere provinciale di Bergamo: "La definisco la variante 1 bis, perché prevede che il nuovo ponte viario e ferroviario, invece che appena più a Sud, venga realizzato subito più a Nord, sempre accanto al ponte esistente, ma in un punto che permetterebbe di diminuire drasticamente il numero di edifici da abbattere".

Da Sotto il Monte invece il sindaco Denni Chiappa ha presentato un progetto che prevede un ponte strallato, cioè sostenuto da cavi: la soluzione permetterebbe di costruirlo a Sud del San Michele, in una zona dove c’è una vecchia frana che non consentirebbe un ponte ad arco perché il versante non lo reggerebbe.

I primi cittadini del Meratese, guidati da Gian Paolo Torchio di Paderno, di contro insistono sulla salvaguardia del San Michele, attraverso un progetto di consolidamento completo.

Per rendersi conto dello scenario reale, ieri i consiglieri regionali della Commissione Territorio, Infrastrutture e , ieri mattina hanno svolto un sopralluogo direttamente sul campo. "Il 2030 è dietro l’angolo, il San Michele non durerà in eterno, occorre in tempi celeri un altro ponte – le parole del presidente Jonathan Lobati -. Dobbiamo scegliere la soluzione migliore e con i costi più ragionevoli".

"Sulla carta si possono tacciare tutti progetti che si vogliono, sul territorio no - è il monito del commissario lecchese Gian Mario Fragomeli – Vogliamo vedere la situazione sul campo per individuare il progetto migliore, perché quello ottimale non esiste".

Al sopralluogo hanno partecipato molti sindaci e consiglieri provinciali, ma non consiglieri della Provincia di Lecco. D.D.S.