Perledo, trovato il cadavere di Alberto Ongania: il 53enne era scomparso da tre settimane

Il corpo era in fondo a un dirupo di venti metri. Il fratello Renato: "Ora che non c'è più da rispettare la legge sulla privacy, ci auguriamo che si possano ottenere i dati telefonici per capire la dinamica dell'incidente

Alberto Ongania

Alberto Ongania

Perledo (Lecco), 3 dicembre 2022 – Alberto è stato trovato. Morto, come già purtroppo si sapeva. E' stato trovato e recuperato questa mattina, a tre settimane dalla sua scomparsa, il corpo di Alberto Ongania, il 53enne di Perledo che mancava all'appello dalla sera di venerdì 11 novembre. Era in fondo ad un dirupo di venti metri sotto la strada che collega Perledo a Esino Lario. Probabilmente Alberto è caduto, se per un malore o un infortunio non si sa. Per recuperare la salma e restituirla ai familiari sono stati mobilitati i vigili del fuoco, i militari della Guardia di finanza e i soccorritori del Soccorso alpino. Il corpo di Alberto è stato individuato in una zona molto impervia, in fondo al bosco, difficilmente accessibile. Per questo non è stato facile né localizzarlo né recuperarlo. E' stato individuato già ieri pomeriggio, grazie anche all'utilizzo di un drone da parte dei vigili del fuoco.

"Ringraziamo tutti coloro che miracolosamente hanno individuato il punto da ispezionare dopo tre settimane dalla sua scomparsa che hanno hanno rischiato per recuperare i resti di Alberto”, sono le parole dei familiari. Accanto ad Alberto è stato trovato pure il suo cellulare, di cui il fratello Renato aveva chiesto di analizzare i tabulati per restringere il campo delle ricerche, un'istanza rimasta tuttavia senza seguito a causa della legge sulla privacy. "Ora che non c'è più da rispettare la legge sulla privacy ci auguriamo che si possano ottenere i dati telefonici, utili a comprendere la dinamica dell'incidente - spiega -. Trasformiamo questa tragedia in un processo di riforma legislativa. Ovviamente si dirà che tutti hanno rispettato la legge, e paradossalmente è anche verissimo. Come è verissimo che la legge è stata scritta per tutelare un diritto, quello della privacy, ma soffocandone però altri”