Omicidio di padre Tentorio, sette anni di misteri

L'assassinio del missionario non ha ancora un nome

Padre Fausto Tentorio

Padre Fausto Tentorio

Santa Maria Hoè (Lecco), 18 ottobre 2018 - Sette anni ma ancora nessun colpevole. Sono trascorsi sette anni esatti dall’assassinio di padre Fausto Tentorio, il missionario del Pime originario di Santa Maria Hoè ucciso a 59 anni a colpi di pistola il 17 ottobre 2011 fuori dalla sua parrocchia di Arakan nelle Filippine.

 A gennaio sembrava si fosse giunti ad una svolta, con l’individuazione dei possibili mandanti e degli esecutori materiali del delitto, eppure, a distanza di una decina di mesi del rinvio a giudizio di una ventina di persone tra soldati dell’esercito, amministratori locali e poliziotti corrotti, tra cui alti ufficiali delle forze armate filippine, il processo non è ancora cominciato. «Formalmente le indagini non sono ancora concluse, ma temo non termineranno mai e che non si arriverà mai a una verità giudiziaria – commenta Andrea Tentorio, nipote del religioso ammazzato e presidente di una fondazione a lui dedicata per portare avanti i progetti di sviluppo avviati dal sacerdote -. La situazione politica nelle Filippine è estremamente complessa, caotica e pericolosa per chi si oppone ai potenti». L’ipotesi investigativa più accreditata e avvalorata da diversi testimoni è che padre Pops, come lo chiamavano i suoi fedeli, sia stato ucciso per la sua attività a favore dei tribali Manobo che difendeva da latifondisti e sfruttatori delle risorse minerarie della zona.

«A questo punto quello che conta è onorare la sua memoria e continuare ad aiutare i suoi parrocchiani. Di recente lì abbiamo realizzato e inaugurato un’altra scuola a lui dedicata, mentre in settimana abbiamo avviato una nuova raccolta fondi». Ieri sera a Santa Maria è stata celebrata inoltre una funzione religiosa in ricordo del missionario.