DANIELE DE SALVO
Cronaca

Osnago, una dipendente della Voss: "Uno stipendio equo, non chiedo nulla di più"

Luigia Sala, 56 anni, ha trascorso il Natale fuori dai cancelli. I 70 lavoratori lottano per difendere il proprio posto di lavoro dopo la chiusura

di Daniele De Salvo

Non si sarebbe mai immaginata di trascorrere le feste di Natale ai cancelli della fabbrica invece che a casa in famiglia Luigia Sala, 56 anni, da 13 dipendente di quella che era la Larga dal 2016 diventata Voss di cui è stata annunciata la chiusura. "Ho un mutuo da pagare, due figli da mantenere, non avevo mai realizzato prima che alla mia età e senza qualifiche mi sarei ritrovata a trascorrere il Natale in mezzo ad una strada per difendere il mio posto di lavoro", racconta.

"Non pretendo nulla, voglio solo che mi sia riconosciuto il mio diritto di uno stipendio equo guadagnato con un impiego dignitoso". Con lei a turno hanno continuato a presidiare a oltranza giorno e notte della storica torneria brianzola fondata nel 1954 di cui è stata all’Immaccolata con una mail è stata annunciata la serrata tutti i 70 operai e impiegati per impedirne lo smantellamento nella speranza che qualche investitore rilevi il polo produttivo.

"Fatico ancora a realizzare di essere stato trattato così – aggiunge Roberto Maggi, 52 anni, 29 dei quali trascorsi nello stabilimento di via Antonio Stoppani -. I miei figli hanno 13 e 18 anni, il più grande vorrebbe iscriversi e frequentare l’università, eppure mi ha confidato di essere pronto a rinunciare a studiare se occorresse dare una mano a mantenere la nostra famiglia". Tute blu e amministrativi hanno incassato tra gli altri anche la solidarietà e una telefonata della segretaria nazionale della Cisl Anna Maria Furlan: "Non sentitevi soli, siamo lì con voi, continueremo a lottare finché conservare il proprio lavoro e la propria dignità sia un diritto per tutti".

"Le persone vengono prima di tutto – le fa eco Roberto Benaglia, a capo della Fim Cisl italiana -. Ci vuole rispetto, questa è una vertenza nazionale, da qui riparte la dignità dei lavoratori". Oltre alla presenza, il sostegno e il conforto dei sindacalisti nazionali e dei rappresentanti delle istituzioni del territorio i 70 della Voss, di cui 32 donne, hanno ricevuto e stanno ricevendo il supporto di colleghi di altre aziende e di moltissimi cittadini che continuano a effettuare la spola per regalare loro generi di prima necessità e doni di Natale. "Stiamo riscontrando l’aiuto di molti che continuano a lasciare un segno tangibile – conferma Antonio Guzzi della Fiom Cgil -. Quello che sta capitando ai dipendenti della Voss purtroppo può capitare a chiunque, temiamo anzi che una volta scaduti i termini per il blocco dei licenziamenti si verificheranno molte altre situazioni simili".