GABRIELE MORONI
Cronaca

Il viaggio in treno e la nostalgia di una società

Gabriele Moroni Stavo facendo un po’ d’ordine tra le mie scartoffie, quando mi sono imbattuto in uno scritto da ex pendolare del...

Gabriele MoroniStavo facendo un po’ d’ordine tra le mie scartoffie, quando mi sono imbattuto in uno scritto da ex pendolare del maggio 2021 quando, per ragioni di salute, mi sono dovuto recare all’Ospedale di Saronno, ovviamente in treno, perché, come scrissi allora, non ho una particolare simpatia per l’auto. Tra le altre cose, ho riletto e quindi ricordato com’è cambiato l’atteggiamento dei passeggeri dai tempi andati ai giorni nostri. Allora c’era il quotidiano da sfogliare, oggi è sostituito dal cellulare, mentre il comunicare con il vicino era un modo di conoscersi che adesso è ormai quasi del tutto inesistente. Visto che il traguardo degli ottanta (sono del 1947) non è così poi lontano, la nostalgia di una società in via d’estinzione mi assale. Però alla carta stampata resto comunque affezionato, anche se noto che anche in quel di Varese le edicole sono sempre meno. E allora, per consolarmi mi attacco al treno, e non al tram, come se diseva nel mè Milan quando ci venivo negli anni ‘70 per giocare da calciatore nel Campionato aziendale.Enzo Bernasconi, VareseTreno e giornale. Binomio che un tempo appariva inscindibile e che oggi pare essersi perso. Il treno era il luogo dell’incontro, il giornale l’occasione per andare oltre la vicinanza fisica e comunicare, conoscersi, discutere, anche fraternizzare. Tempi da ricordare con piacere e possibilmente senza nostalgia. Anche perché siamo certi che l’amico Enzo continuerà a salire su un treno portandosi il giornale. E chissà che non trovi ancora qualcuno che condivide le sue scelte e anche le sue passioni. Sarà un amico in più. Da ritrovare, da conservare come un bene prezioso.mail: gabrielemoroni51@gmail.com