Lecco, 11 ottobre 2023 – “Vengo da Lecco city dove ti rubano la bici”. E dove si spaccia, ovunque, anche davanti alle chiese e anche a ragazzini. Gli agenti della Mobile di Lecco hanno messo a segno una maxi retata antidroga.
Hanno arrestato in tutto 10 spacciatori, mentre altri due sono riusciti a scappare, uno forse in Francia. Il nome in codice dell’operazione, coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Lecco, è “Lecco city”.
Lecco city
È il titolo di una canzone di Baby Gang, alias Zaccaria Mouhib, il trapper di 22 anni divenuto l’emblema della malamovida e della delinquenza giovanile, sebbene questa volta non c’entri nulla. I piazzisti dello sballo proibito per tutte le età individuati dai poliziotti dell'Antidroga spacciavano infatti a Lecco città, in centro, vicino alla stazione, centri commerciali, fuori dalle scuole, attorno al campus del Politecnico, sui sagrati delle chiese. I loro clienti erano studenti delle superiori, universitari, adulti, italiani e stranieri.
La droga
Durante le indagini, gli investigatori hanno accertato almeno 7mila cessioni tra dosi di cocaina soprattutto, eroina, hashish, marijuana. Èstato documentato un giro d'affari di almeno 300mila euro tra il 2019 e l'estate appena conclusa, compreso durante il lockdown. Si tratta di una cifra stimata degli incassi però certamente al ribasso, perché tiene conto solo di quanto è stato possibile accertare e provare.
I nascondigli
Gli spacciatori non si tenevano mai molta roba addosso. La nascondevano in quelli che in gergo vengono chiamati “imboschi”: aiuole, vasi, tombini, i giardini delle mura e altri posti ancora. In caso di controlli risultavano così puliti e non potevano essere arrestati. La recuperavano all'occorrenza, per la vendita al dettaglio, a seconda degli ordini ricevuti al telefono o via chat.
Gli arrestati
Sono tutti stranieri del Nord Africa. I loro Paesi d'origine sono Marocco, Egitto, Tunisia. Hanno tra i 20 e i 31 anni. Molti sono senza permesso di soggiorno. Tre sono stati arrestati in flagranza di reato durante le indagini, altri 7 su mandato di arresto, mentre altri due contro cui è stata firmata un'ordinanza di custodia cautelare al momento risultano irreperibili.
Le indagini
Le indagini sono durate pochi mesi, tra maggio e giugno. Hanno però permesso di compiere accertamenti anche sul passato. Non sono state semplici, perché in contesto urbano, dove per gli investigatori è più difficile mimetizzarsi per pedinamenti e appostamenti. Sono state utilizzate telecamere nascoste a infrarossi e sono stati analizzati tabulati telefonici per ricostruire la rete di contatti e di clienti.
Il procuratore capo
“Pensare di debellare il fenomeno dello spaccio è illusione, bisogna essere realisti – spiega il procuratore capo della Procura della Repubblica di Lecco Ezio Domenico Basso -. Lo stiamo però contrastando in sinergia con operatori di polizia giudiziaria, della Procura e delle forze dell'ordine. Attorno allo spaccio si sviluppano anche altri episodi di microcriminalità”.
Il questore
“Oltre a individuare gli spacciatori, abbiamo eliminato possibili fonti di approvvigionamento e siamo intervenuti in situazioni che comportano altri reati collaterali – aggiunge il questore di Lecco Ottavio Aragona -. Il traffico di sostanze stupefacenti purtroppo è un fenomeno criminale molto diffuso, perché c'è una richiesta molto elevata. Non a caso molto spesso il ritiro della patente durante i controlli è dovuto non solo all'alcol, ma anche all'assunzione di sostanze stupefacenti".
Il comandante della Mobile
“L'attività ha riguardato tutte le principali zone del centro cittadino, che monitorano quotidianamente e da dove riceviamo anche numerose segnalazioni – illustra il dirigente della Squadra Mobile Gianluca Gentiluomo -. Tra gli arrestati, abbiamo individuati anche i due che riteniamo essere i capi, che procuravano la droga per rifornire gli altri spacciatori che poi la rivendevano al dettaglio”.