
Le guardie ecologiche sono intervenute dopo il caso di inquinamento
Costa Masnaga (Lecco) - Un fiume di olio industriale nel torrente dove i pescatori avevano, tra l’altro, appena immesso 60 chili di trote. È successo, l’altro giorno, nel Bevera a Costa Masnaga. A scoprire lo sversamento sono state le guardie ecologiche volontarie provinciali, coordinate dalla comandante della Polizia Provinciale, Raffaella Forni. L’area è quella della località Colombano, una zona naturalistica importante, frequentata anche da pescatori sportivi perché sede, tra il resto, di un campo di gara ufficiale: proprio per questo, nei giorni precedenti, i tesserati della Fipsas, che è la Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquea, avevano rilasciato nell’acqua più di mezzo quintale di trote. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici di Arpa Lombardia, Agenzia regionale per la protezione ambientale, che hanno prelevato alcuni campioni della sostanza grigiastra che ha intorpidito un lungo tratto di Bevera. "Stiamo attendendo i referti analitici e gli esiti degli ulteriori accertamenti per individuare il responsabile dell’inquinamento", spiega la comandante Raffaella Forni.
Dall’odore e dal colore sembra si tratti di olio idraulico utilizzato per macchinari industriali, finito nel torrente attraverso un condotto in cemento che potrebbe rivelarsi uno scarico abusivo. Fortunatamente sembra che le conseguenze siano limitate, non risultano infatti morie, né tra i pesci, né tra altri animali acquatici, ma è troppo presto per tracciare un bilancio. Sono ancora in corso anche le indagini per rintracciare un piromane che martedì ha bruciato una porzione di boscaglia a Barzago nel Parco agricolo della Valletta a Valmara: sono stati gli agenti del Nucleo faunistico, insieme sempre alle guardie volontarie, ad accorgersi del rogo e lanciare l’allarme mentre erano impegnati a "dare la caccia" a motociclisti che praticano motocross illegale dove non potrebbero. I pompieri del distaccamento di Merate hanno così potuto arginare e spegnere ogni focolaio prima che si propagasse ulteriormente. L’ipotesi è che sia opera di qualcuno che abbia bruciato sterpaglie a cui poi la situazione è sfuggita di mano.