DANIELE DESALVO
Cronaca

Merate, al Viganò un bagno in comune per 150 studenti

Da settimane i servizi sono inagibili perché rotti o intasati

L’istituto tecnico statale Francesco Viganò di Merate

Merate (Lecco) -  Vietato fare pipì a scuola, perché i bagni sono o rotti o intasati. Succede all’istituto tecnico statale Francesco Viganò di Merate, dove da settimane alcuni servizi igienici sono inagibili. Alcuni hanno le porte rotte, letteralmente tenute insieme con il nastro adesivo, altri hanno lo scarico intasato. Non si può inoltre tirare l’acqua e i pochi wc agibili sono sporchi. Sono stati registrati danneggiamenti e vandalismi per mettere fuori uso le ritirate. Su un piano dell’istituto oltre 150 ragazze e ragazzi hanno così a disposizione solo un bagno in comune, senza distinzione tra maschi e femmine. Tra l’altro è una turca, nonostante ormai le turche non si trovino più nemmeno negli autogrill. Sugli altri piani non va meglio. Per usare i bagni gli studenti devono quindi mettersi in fila armati di santa pazienza e aspettare il proprio turno, sia durante l’intervallo, sia durante le lezioni, con un continuo via vai dalle classi. In tanti per non perdere tempo e lezioni alla fine ci rinunciano.

«Non è tollerabile che a scuola non si riesca andare in bagno", commenta Giacomo Arrigoni, uno dei rappresentanti d’istituto, che ha lanciato un ultimatum prima di indire iniziative di protesta. "I nostri tecnici hanno effettuato un sopralluogo non appena siamo stati avvisati della situazione; nei prossimi giorni ripristineranno tutti i servizi igienici", assicura dal canto suo Alessandra Hofmann, la presidente della Provincia di Lecco. Spetta infatti all’amministrazione provinciale, l’ente proprietario delle scuole superiori, intervenire. La presidente della Provincia chiede tuttavia un poco di attenzione e sensibilità anche a ragazzi e ragazze, per evitare almeno i vandalismi. "Siamo riusciti a reperire le risorse necessarie per la manutenzione ordinaria, ma non è facile – spiega Alessandra Hofmann -. Purtroppo non disponiamo di molti fondi per le spese correnti, perché le bollette di luce e gas sono aumentate pure per la Provincia, mentre le entrate dalle tasse sono diminuite". Gli incassi dalle Rca e dal’Itp, che è l’imposta provinciale di trascrizione che sono i due unici balzelli provinciali, sono infatti crollati e non bastano per tutto, nemmeno per riparare i bagni a scuola.