Merate, 16 febbraio 2024 – La Neonatologia dell’ospedale di Merate ha i giorni contati, ma presto potrebbero chiudere anche il reparto di Pediatria e la Rianimazione. Il Pronto soccorso invece funzionerà a scartamento ridotto, solo di giorno, non la notte.
Già adesso mancano medici e infermieri, ma con la cacciata dei gettonisti voluta dall’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso una volta scaduti gli appalti in essere con i professionisti della sanità in affitto delle cooperative e delle società esterne, sarà impossibile scongiurare altre serrate, al San Leopoldo Mandic come altrove.
Lo ha preannunciato il nuovo direttore generale dell’Asst di Lecco Marco Trivelli ai sindacalisti della Rsu che ha incontrato nei giorni scorsi. "Nulla è deciso, sta valutando come eventualmente riorganizzare le strutture in base alle normative, ma molto onestamente ha ammesso le difficoltà che deve fronteggiare – spiega Francesco Scorzelli, 65 anni, da 39 infermiere, delegato dell’Usb, di cui è funzionario regionale -. Personalmente apprezzo la sua sincerità e la volontà di confrontarsi con noi che rappresentiamo i dipendenti della sanità pubblica e mi spiace per la drammatica situazione che ha ereditato da chi lo ha preceduto".
Se la serrata del Punto nascita è stata ormai decisa come scelta obbligata per il prolungato mancato raggiungimento del numero minimo di sicurezza di 500 parti all’anno, la possibile soppressione della Pediatria e della Rianimazione dipende appunto dalla mancanza di infermieri e medici, questi ultimi attualmente quasi tutti gettonisti. Lo stesso vale per il Pronto soccorso, dove inoltre il numero di accessi giornalieri è sceso sotto i 100 pazienti, una soglia al di sotto della quale è prevista l’eventualità dell’apertura esclusivamente diurna del reparto di emergenza.
Ma se Atene piange, Sparta non ride: pare certa infatti pure la chiusura della Psichiatria dell’ospedale di Lecco, come già accaduto all’ospedale di Merate, nonostante l’aumento di quanti soffrono di disagio psichico. Ed è proprio questo il punto: né l’ospedale di Lecco, né quello più vicino di Vimercate sono sufficienti per rispondere alle esigenze e ai bisogni di salute e cura dei cittadini del Meratese, già alle prese con la carenza di medici di base e di strutture sanitarie territoriali, che rimarrebbero ulteriormente orfani di servizi sanitari, a partire da un Pronto soccorso part-time.