"Usare il termine “camerati“? Un errore". A sostenere che sia stato un errore firmare i manifesti di annuncio della fiaccolata per i repubblichini caduti a Lecco con la sigla “i camerati“, è Antonio Pasquini, sindaco di Casargo e consigliere provinciale, che alla manifestazione non solo ha partecipato, ma l’ha di fatto guidata. "Non so chi abbia stampato e diffuso questi manifesti, ma non chi ha organizzato la fiaccolata", spiega. Di contro sostiene tuttavia che sui manifesti non erano riportati simboli o richiami fascisti: "Si tratta delle croci tracciate sulle loro lapidi nella cripta del Santuario della Vittoria di Lecco, dove sono sepolti anche caduti della Prima e della Seconda guerra mondiale e partigiani". Sono quinci croci di morti di tutti gli schieramenti. "Bisogna superare l’odio e le divisioni del passato – insiste l’esponente istituzionale -. Occorre una pacificazione sulla storia di quell’epoca". D.D.S.
Cronaca"La firma “camerati“? Un errore"