PAOLA PIOPPI
Cronaca

Nove medaglie, l’omaggio di Lecco ai concittadini deportati o internati

La consegna all’Auditorium della Casa dell’Economia . I riconoscimenti sono stati ritirati dai familiari, alcuni dei quali hanno preso parola con ricordi toccanti

I familiari premiati con la medaglia d’onore in ricordo dei loro cari vittime dei nazisti

I familiari premiati con la medaglia d’onore in ricordo dei loro cari vittime dei nazisti

Lecco – È stata celebrata ieri, anche a Lecco, la prima Giornata degli internati, occasione per consegnare la Medaglia d’Onore a nove cittadini italiani residenti in provincia di Lecco, militari o civili, che erano stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. I riconoscimenti sono stati ritirati dai familiari, alcuni dei quali hanno preso parola con ricordi toccanti, durante la cerimonia che si è svolta all’Auditorium della Casa dell’Economia di via Tonale 28 a Lecco, alla presenza del prefetto di Lecco, Paolo Giuseppe Alfredo Ponta, e dei rappresentanti istituzionali.

Le medaglie - assegnate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta della presidenza del Consiglio dei Ministri - sono state riconosciute ai seguenti internati: Mario Beretta, classe 1922 di Rogeno, consegnata alla figlia Maria Beretta. Mario Cattaneo, classe 1920 di Olginate, consegnata al figlio Gianluigi Cattaneo. Calisto Colombo, classe 1922 di Cesana Brianza, consegnata al nipote Luca Colombo. Giovanni Battista Colombo, classe 1919 di Cesana Brianza, consegnata alla figlia Pierangela Colombo. Natale Goretti, classe 1917 di Ballabio, consegnata alla figlia, Danila. Domenico Magni, classe 1918 di Introbio, consegnata al figlio Orazio Magni. Giovanni Ricotti, classe 1017 di Valmadrera, consegnata alla nipote Loredana Vassena. Emilio Riva, classe 1918 di Galbiate, consegnata alla figlia Wilma. Infine Francesco Amedeo Tenderini, classe 1918 di Premana, consegnata alla figlia Maria Tenderini.

La Giornata è stata istituita a gennaio di quest’anno per “conservare la memoria dei cittadini italiani internati nei campi di concentramento, dove subirono violenze fisiche e morali e furono destinati al lavoro coatto, a causa del proprio rifiuto di collaborare con lo Stato nazionalsocialista e con la Repubblica sociale italiana dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943”.