Ludopatia, quando il gioco diventa azzardo

Rifugiarsi in una dipendenza per illudersi di scappare dalla vita reale. Può diventare una patologia ma è possibile uscirne .

Ludopatia, quando il gioco diventa azzardo

Ludopatia, quando il gioco diventa azzardo

La ludopatia è una patologia che rientra nella categoria delle dipendenze comportamentali e principalmente fa riferimento alla dipendenza dal gioco d’azzardo. È una condizione di notevole gravità che può arrivare a compromettere in modo molto serio la qualità della vita di una persona.

Si stima che, in Italia, quasi un milione e mezzo di persone sia afflitto dal problema; tra questi, ci sarebbero anche molti giovanissimi, nonostante le leggi rendano illegale questo tipo di “divertimento” ai minorenni. Spesso la differenza tra un amante del gioco ed un ludopatico è sottile e difficile da decifrare.

Campanelli d’allarme sono sicuramente gli sbalzi d’umore, l’allontanamento emotivo dalle persone care e le bugie per giustificare o nascondere la perdita di grosse somme di denaro, oltre ovviamente all’incapacità di autoregolarsi e fermarsi.

La dipendenza si sviluppa più facilmente in soggetti che vivono una situazione familiare, sociale, economica o professionale sfavorevole.

Spesso si inizia a giocare compulsivamente per l’illusione di poter vincere tanti soldi ed avere una vita migliore. Puntare denaro inizialmente alza i livelli di adrenalina nel corpo e crea una sensazione di euforia.

Con il tempo però, per ottenere lo stesso benessere, si dovrà scommettere molto più denaro, sempre più spesso.

Dagli scandali emersi negli ultimi anni, si capisce come la ludopatia sia diffusa non solo tra le persone normali ma anche tra i cosiddetti VIP, soprattutto atleti. Nei regolamenti delle Federazioni Nazionali e delle società sportive è fatto infatti divieto ai tesserati di puntare somme di denaro sullo sport che praticano, pena squalifiche, revoca dei contratti e grosse sanzioni pecuniarie.

Al di là del discorso etico, infatti, c’è il grosso rischio che questi atleti influiscano intenzionalmente sul corso dei matches.

I calciatori ad esempio, per vincere una scommessa, potrebbero giungere a commettere falli intenzionali o a deviare tiri in porta per far perdere la loro squadra.

Il primo passo per uscire da questo tunnel è quello di riconoscere di avere un problema serio, dal quale è quasi impossibile guarire senza l’appoggio di amici, familiari, specifiche associazioni ma soprattutto della psicoterapia. Il consiglio principale è spesso quello di praticare attività soddisfacenti, che diventino valide alternative per impiegare il tempo prima destinato al gioco d’azzardo.

Nuovi hobbies, una regolare attività fisica o fare volontariato potrebbero ad esempio essere una buona valvola di sfogo.

È poi fondamentale stare il più lontano possibile dagli ambienti che possono fare cadere in tentazione, dai casinò ai semplici bar o rivenditori di tabacchi con l’angolo delle slot machines.