DANIELE DE SALVO
Cronaca

Lecco, il Monza chiude le porte al Brianteo, i blucelesti giocheranno a Padova

Il presidente della Calcio Lecco Paolo Leonardo Di Nunno ha annunciato che i blucelesti giocheranno in trasferta a Padova in attesa di adeguare lo stadio Ceppi-Rigamonti. Di Nunno garantisce che i lavori di ampliamento saranno finanziati da sponsor e Lega.

di Daniele De Salvo

L’uomo del Monza ha detto no e ha chiuso le porte del Brianteo in faccia ai blucelesti neopromossi in B. In attesa di adeguare lo stadio di casa Ceppi – Rigamonti, i lecchesi probabilmente giocheranno in trasferta a Padova. Lo ha rivelato ieri il patron della Calcio Lecco Paolo Leonardo Di Nunno, al termine di un lungo faccia a faccia con il sindaco della città Mauro Gattinoni, proprio per discutere dei lavori di ampliamento dell’impianto sportivo comunale che non è più adeguato ad ospitare incontri di seconda divisione.

Il presidente dei biancocelesti ha comunque assicurato di aver già iscritto i suoi alla B per la prossima stagione.

"Ho già mandato i soldi, sono quelli che interessano, ho inviato anche il contratto, ho fatto tutto, è tutto a posto".

Lo stadio indicato è però appunto quello di Padova: "E’ obbligatorio indicarlo e a Padova sono stati gli unici a offrirci velocemente disponibilità".

Adriano Galliani invece ha negato ospitalità ai "cugini" lecchesi: "Lasciamo stare, il signor Galliani venerdì mi ha detto: “Pensa a vincere che poi ne parliamo“. Il Lecco ha vinto ed è stato promosso ma poi lui non he ha più voluto discutere".

"Dice che non si può, perchè quando piove il campo del Brianteo si bagna e non può reggere due squadre – spiega sempre un inarrestabile Di Nunno -. Ma non è vero, noi possiamo giocare il sabato, loro la domenica dopo e al campo non succede nulla, però ha detto di no... Tanto, speriamo che viva 200mila anni".

Lo stadio di Padova o altrove si tratterà comunque di una trasferta in casa momentanea, perché il presidente del Lecco Di Nunno ha anche garantito che alla fine ce li metterà lui i soldi per adeguare lo stadio Ceppi–Rigamonti per poter permettere al Lecco di giocare veramente in casa.

Si parla di una spesa di almeno mezzo milione di euro tra spalti più capienti, servizi igienici adeguati, infermeria, sala stampa, hospitality, torri faro e altri requisiti minimi ancora per poter omologare lo stadio comunale di Lecco agli standard minimi della B.

"I lavori li faccio io – prosegue il presidente Di Nunno –. I soldi invece li prendo un po’ dalla Lega un po’ da qualche sponsor, un po’ da dove arrivano. Il fatto è che qua sono tutti stanchi di mettere i soldi".