Lecco, 1 novembre 2023 – Il livello del lago di Como continua a salire. In una mattinata è aumentato di quasi un centimetro, rispetto a ieri di trenta, in una settimana di quasi mezzo metro. La diga di Olginate è aperta al massimo, nonostante due paratie su otto alzate solo a metà perché rotte. Lascia defluire quasi 590 metri cubi di acqua al secondo: sono poco meno di 600mila litri ogni secondo, 36 milioni al minuto, più di 2 miliardi all'ora. L'acqua che entra però è poco meno del doppio e il lago si sta riempiendo ancora.
La piena
In caso di un'altra ondata di maltempo, il Lario tracimerebbe in più punti e l'Adda a valle esonderebbe. Il fiume in realtà ha già rotto gli argini, allagando però solo qualche campo e prato, non i centri abitati. Per il timore di un'inondazione l'alzaia che costeggia l'Adda è stata chiusa al transito, da Olginate fino a Paderno d'Adda, passando per Airuno, Brivio, Calco, Imbersago e Robbiate. Nonostante i divieti però in molti continuano ad avvicinarsi all'acqua per vedere di persona la piena che corre veloce.
La diga
La regolazione del lago di Como e quindi della portata dell'Adda attraverso la diga di Olginate è una materia complessa. Bisogna considerare le precipitazioni atmosferiche, l'afflusso di torrenti e fiumi, quanta acqua viene scaricata dai bacini artificiali a monte e quanta ne viene lasciata passare dagli sbarramenti a valle. Occorre tenere conto della necessità di alimentare le centrali idroelettriche, garantire approvvigionamento ai canali di irrigazione verso la Bassa, evitare che Como si allaghi ma anche che non si allaghino i paesi e le città a sud del lago.