ROBERTO CANALI
Cronaca

Como si prepara all’esondazione del lago con le paratie. Ma non quelle costate già 35 milioni di euro

Il Lario potrebbe uscire dalle sponde. Installate le barriere mobili, mentre l’acqua rischia di sommergere proprio il cantiere infinito delle opere di difesa idraulica

Paratie mobili per rischio esondazione lago di Como

Paratie mobili per rischio esondazione lago di Como

Como – A Como si preparano a utilizzare le paratie perché il lago sta per esondare. Era ora, verrebbe da dire, se non fosse che non si tratta delle mastodontiche opere di difesa idraulica già costate oltre 35 milioni di euro, ma di più rudimentali difese mobili montate in fretta e furia nel pomeriggio di oggi dagli uomini della Protezione Civile. L’ultima beffa del lago che per esondare ha scelto il momento meno opportuno, quello in cui gli operai sono al lavoro di fronte a piazza Cavour, il punto più basso di tutta la passeggiata dove l’acqua comincia a uscire appena si sfiora la soglia dei 120 centimetri sopra lo zero idrometrico.

Oggi alle 18 il livello del Lario era salito a 89 centimetri, ma a preoccupare è la tendenza perché da mezzogiorno le acque sono salite di oltre un centimetro l’ora, con il tasso di riempimento che è arrivato al 73,5%. Colpa delle piogge che hanno colpito la provincia di Como e la Valtellina, dove il Mera e l’Adda sono in piena da giorni: a fronte di 435 metri cubi al secondo che escono ci sono 726 metri cubi in entrata.

Secondo gli esperti l’esondazione è questione di una manciata di ore e così il sindaco Alessandro Rapinese ha deciso di anticipare i tempi disponendo le paratie mobili. "Sono stati effettuati alcuni sopralluoghi nella zona di piazza Cavour, in stretto raccordo con prefettura, provincia e comando vigili del fuoco - si legge in una nota diffusa dall’amministrazione di Como -. Si è quindi deciso di attivare la prima fase prevista dal vigente piano di protezione civile comunale che prevede il montaggio di paratie mobili sulla sede stradale, nello spazio ricompreso fra i due attraversamenti pedonali del lungolago, in fronte a piazza Cavour".

Proprio di fronte al cantiere per la costruzione delle paratie, quelle vere, che finirà quasi sicuramente sott’acqua. "I dati disponibili fanno presumere che l’esondazione avverrà in quel tratto di lungolago dove attualmente le attività del cantiere per la realizzazione delle opere di difesa idraulica non sono ancora terminate, rendendo così necessario l’impiego delle paratie mobili del gruppo comunale di Protezione Civile e della Colonna Mobile di Protezione Civile della Provincia di Como. Le istallazioni saranno accompagnate dal posizionamento di alcune idrovore al fine di ovviare ad eventuali problematiche generate dalla falda acquifera e da alcune rogge prospicenti".

Non bastavano le paratie ancora da concludere a Como, sull’altro ramo del Lario, a Lecco, due delle otto paratie mobili della diga di Olginate si sono rotte, collassate sulle loro guide per un guasto ai cavi o i carrelli che le fanno aprire e chiudere, così la funzionalità dello sbarramento è compromessa. Così a Como per l’ennesima volta si preparano a convivere con il loro lago arrabbiato che uscirà dalle sponde. Se andrà bene si “mangerà" una carreggiata della strada che corre di fronte al lungolago, rendendo ancor più caotico il traffico lungo il girone cittadino, altrimenti arriverà in piazza e allora sì che sarà un problema perché occorrerà deviare tutto il traffico. Pensare che senza intoppi entro la fine di dicembre, così ha assicurato appena un paio di giorni fa l’assessore regionale Massimo Sertori con delega agli Enti Locali, le paratie in piazza Cavour sarebbero state ultimate. Doveva essere il regalo di Natale per gli abitanti di Como, dall’8 gennaio del 2008 alle prese con il cantiere infinito, ma il loro lago anche stavolta ci ha messo lo zampino.