
Spazi angusti per i detenuti, ma anche per gli agenti di Polizia penitenziaria che li sorvegliano. Per questo i...
Spazi angusti per i detenuti, ma anche per gli agenti di Polizia penitenziaria che li sorvegliano. Per questo i poliziotti della Penitenziaria in servizio in carcere a Pescarenico, che è la casa circondariale di Lecco, chiedono una caserma interna, ma anche servizi igienici e una lavanderia. La casa circondariale di Lecco è considerata un carcere modello, specie da quando dal novembre 2023 la direttrice è Luisa Mattina: una settantina di reclusi a fronte di 53 posti regolamentari ma di un’ottantina massimi; agenti effettivi sufficienti; incidenti pressoché nulli salvo di recente l’incendio di un materasso; palestra; aree verdi; murales decorativi; angoli per i figli dei detenuti in visita ai papà. È però piccola e gli spazi riservati ai poliziotti della Penitenziaria sono ristretti. Per questo, insieme ai loro rappresentanti sindacali, hanno chiesto al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, l’altro giorno in visita a Lecco, una nuova caserma appunto. Significano stanze più grandi, servizi igienici adeguati e una lavanderia per chi di loro è accasermato, cioè alloggia in carcere. L’esponente istituzionale dal canto suo sembra abbia recepito l’istanza e ha promesso che "l’intervento più immediato sarà proprio la caserma".
Svestendo i panni più istituzionali e indossando quelli più da dirigente di Fratelli d’Italia, il sottosegretario ha poi sottolineato la "vocazione trattamentale" degli agenti della Penitenziaria e sostenuto che "la maggior parte dei condannati in Italia sono liberi, perché ci sono 100mila condannati in via definitiva che non sono in carcere rispetto ai 63mila detenuti".
D.D.S.