
I carabinieri in azione
Imbersago (Lecco), 19 giugno 2025 – La banda dei bar ha colpito ancora. I ladri che stanno imperversano nei bar di Imbersago e Brivio sono entrati in azione di nuovo: due volte, ma sempre nello stesso bar, quello dell'oratorio. Nella notte tra lunedì e martedì hanno rubato il fondo cassa, poche decine di euro. La notte successiva, l'altra notte, tra martedì e mercoledì sono tornati a finire il lavoro, portandosi via pure un televisione. Hanno tentato un colpo pure al bar vicino al santuario della Madonna del bosco, ma sono stati costretti alla fuga dall'entrata in funzione della sirene del sistema di allarme.
I precedenti
Nelle scorse settimane sono stati messi a segno due furti anche al Baretto, il bar del centro sportivo di Brivio. Due razzie fotocopia: dopo aver sfondato il cancello di ingresso dell'impianto sportivo, gli intrusi hanno forzato una delle porte di accesso al locale e poi hanno rubato i soldi, nascosti in due punti diversi, dove pochi sapevano che fossero li. Tra il bottino anche qualcosa e bere. Sempre a Brivio è stato compiuto un furto Serendipity, altro bar di Brivio, in centro storico, da dove i ladri, tra il resto, hanno rubato pure un paio di televisori, una dei quali poi è scivolato loro di mano, finendo a terra e spaccandosi, tanto da doverlo abbandonare a qualche decina di metri di distanza perché orma inutilizzabile. E poi il bar del centro sportivo di Imbersago.
I sospetti
Probabilmente è opera sempre degli stessi ladri, questo almeno è il sospetto. Sarebbero stati immortalati pure dalle telecamere dei sistemi di videosorveglianza comunali, sebbene abbiamo agito sempre a volto scoperto. I principali indiziati sembrano essere dei maranza della zona, che bazzicano sia Brivio, sia Imbersago.“Visto come agiscono e quello che rubano non mi sembrano geni del crimine – commenta il sindaco di Brivio, Federico Airoldi -. Si tratta comunque di episodi spiacevoli, molto fastidiosi, che danneggiano chi lavora. Mi auguro che i carabinieri li individuino e li blocchino in fretta”.