DANIELE DE SALVO
Cronaca

Ibrahim, la fuga da scuola nel giorno di sciopero e i tuffi proibiti al lago con gli amici: in fin di vita a 13 anni

L’alunno da Cinisello Balsamo a Lecco con i compagni: "Viaggio all’insaputa dei genitori". Rianimato, è in condizioni disperate

Le operazioni di soccorso per trovare Ibrahim sul Lago di Lecco

Le operazioni di soccorso per trovare Ibrahim sul Lago di Lecco

Da Cinisello Balsamo, nel Milanese, a Lecco, in treno, con gli amici, approfittando delle lezioni sospese per i professori in sciopero, ma senza dire nulla a mamma e papà, perché Ibrahim, anche ad appena 13 anni, voleva sentirsi grande. E, sebbene non sapesse nuotare, quando i suoi amici si sono tolti i vestiti, sono rimasti in costume e si sono tuffati nel lago dalla piattaforma galleggiante, nonostante l’acqua fredda, le onde alte e il vento forte, pure Ibrahim si è buttato dietro a loro perché anche ad appena 13 anni voleva dimostrare di essere veramente grande, non solo di sentirsi grande.

I suoi quattro amici, tutti originari del Marocco, di Cinisello Balsamo e tra gli 11 e i 13 anni come lui, però sono riemersi dall’acqua. Ibrahim invece no. È affogato annaspando fino a dieci metri di profondità, dove i sommozzatori lo hanno individuato e ripescato soltanto un’ora e mezza più tardi. Ora Ibrahim è ricoverato in ospedale all’Alessandro Manzoni di Lecco, in Rianimazione, sospeso tra la vita e la morte nel centro Ecmo: per non affaticare ulteriormente il suo cuore che non batte e i suoi polmoni che non respirano più è sottoposto alla circolazione extracorporea.

A lanciare l’allarme, e il primo a intervenire ieri a mezzogiorno sul lungolago di Lecco alle Caviate, è stato un vigile del fuoco fuori servizio, che ha sentito e visto i quattro amici di Ibrahim urlare e sbracciarsi disperati per chiedere aiuto. Ha subito intuito cosa fosse accaduto e ha immediatamente allertato i colleghi in turno. In pochi minuti sono arrivati i vigili del fuoco delle squadre nautiche, i sommozzatori del 115, i sanitari di Areu, i poliziotti della Mobile e delle Volanti, in un pullulare di divise, mute, sirene e lampeggianti blu. Riuscire a localizzare Ibrahim non è stato facile: il lago grosso, la visibilità ridotta, la corrente hanno reso tutto più difficile.

Poi dopo le 14, dopo circa 90 interminabili minuti, finalmente l’annuncio sperato: "Abbiamo individuato e recuperato il ragazzino". Una volta ripescato dall’acqua in medici hanno cominciato le manovre rianimatorie, le hanno proseguite durante la corsa in ambulanza verso l’ospedale e non hanno più smesso. Il ragazzo "è ricoverato in prognosi riservata in Rianimazione, nel nostro centro Ecmo, di cui siamo riferimento regionale", si limitano a comunicare dalla direzione ospedaliera.

A poca distanza da quel punto, sempre alle Caviate, a luglio era morto affogato Aboubacar Darboe, 18enne profugo del Gambia, sbarcato a Lecco appena il giorno prima, dopo aver attraversato il deserto del Sahara e il Mediterraneo, mentre ad agosto il lago a Mandello, poco più a Nord, si era preso anche la piccola Fatou, ragazzina senegalese di 11 anni di Bulciago. E ieri il lago stava per giocare un brutto scherzo pure a un kitesurfer di 67 anni in difficoltà alla deriva al largo di Abbadia Lariana: i vigili del fuoco e i soccorritori dell’eliambulanza di Bergamo lo hanno recuperato in tempo.