
Equipaggi e formazioni navali della Marina Militare impegnate nell’esercitazione europea svolta nel Golfo
Due giorni all’insegna della sicurezza marittima con l’esercitazione europea (svolta per la prima volta a guida italiana) organizzata nelle acque del golfo. L’attività, passaggio fondamentale per la nuova strategia dell’Unione Europea per la Sicurezza marittima, aveva come obiettivo il rafforzamento della cooperazione tra civili e militari impegnati nella salvaguardia degli interessi marittimi comuni.
L’esercitazione era organizzata dall’Italia come nazione al comando di Euromarfor (Emf) ed è stata coordinata dalla Marina Militare attraverso il Comando in capo della squadra navale. Coinvolti nell’attività di addestramento personale e formazioni navali della Marina, Guardia Costiera Spezia, delle centrali operative delle nazioni appartenenti a Emf e agenzie europee specializzate nella sicurezza marittima (Efca, Frontex ed Emsa). Presenti inoltre osservatori dell’Ue e Nato a testimonianza del valore strategico dell’iniziativa e della sua vocazione multilaterale.
Obiettivo, dell’esercitazione, consolidare il coordinamento tra forze navali e agenzie civili degli Stati membri, potenziare le capacità collettive di prevenzione e risposta "a situazioni di crisi in mare e a rafforzare l’interoperabilità tra le componenti marittime europee, con particolare attenzione alla gestione di minacce sia tradizionali, sia emergenti". In particolare su un cacciamina della Marina è stata simulata un’allarme su un’infrastruttura privata. Dall’allarme è stato mandato un cacciamina a verificare se ci sono state delle attività sull’infrastruttura.
"Un’esercitazione richiesta dell’Europa. Con un mezzo filo guidato – spiega il Contrammiraglio Cristo Salvatore Traetta, comandante delle Forze di contromisure mine – un ’group of’ della Marina ha verificato che non si fossero oggetti non identificati, poi un team di somozzatori è andato a neutralizzare l’eventuale linea per sempre". Circa 150 le persone impegnate in questa attività, sia a bordo dell’unità che a terra "e in più abbiamo dei centri, la Centrale Operativa di Cincnav, per le infrastrutture subacquee impegnate nell’esercitazione. In più avevamo anche il Centro spagnolo collegato con cui abbiamo questa attività di cooperazione".