ANDREA MORLEO
Cronaca

Lecco, Fiocchi inaugura il laboratorio del futuro: è costato 1,3 milioni

Servirà per formare i giovani studenti e riqualificare chi ha perso il lavoro

Lorenzo Riva, presidente degli industriali, con Claudio Lafranconi, preside del Fiocch

Lecco, 6 novembre 2019 - È costato un milione e trecentomila euro e riproduce in tutto e per tutto il processo produttivo di una macchina a stampa flessografica. Di fatto un’azienda in miniatura ospitata all’interno del Fiocchi nei quali gli studenti dell’istituto professionale cittadino potranno simulare ciò che hanno imparato sui banchi di scuola mentre operai più in là con gli anni potranno riqualificarsi nel caso di perdita del lavoro.Con l’inaugurazione di quello che è stato battezzato il Laboratorio territoriale per l’occupabilità il mondo imprenditoriale e il sistema formativo territoriale sposta l’asticella della collaborazione ancora più in là «dando vita a quello che solo quattro anni era un sogno - spiega Claudio Lafranconi, preside del Fiocchi - e che ora si è trasformato in un progetto che ha pochi eguali in Italia». Tant’è che il Miur ha finanziato l’idea dell’istituto cittadino con 750mila euro, il resto dei soldi li hanno messi Confindustria Lecco Sondrio e una serie di partner privati e pubblici a conferma che il nostro Paese è per fortuna anche qualcosa di altre rispetto alla schizofrenica gestione del caso Ilva.

«Oggi è il momento di essere orgogliosi - spiega il presidente degli industriali Lorenzo Riva - perché abbiamo creato un luogo fisico dove formazione e riqualificazione si possono incontrare». Un punto dove la tradizione imprenditoriale lecchese si fonda con la necessità di guardare verso il futuro con ottimismo zsmettendola per una buona volta di lamentarci perché questo è un esempio che le cose, se fatte bene, posso funzionare», ricorda Marco Passoni, sindaco di Olginate la Provincia di Lecco, uno dei tanti enti che ha sostenuto l’iniziativa come il Comune di Lecco del resto. «In passato il lavoro in fabbrica veniva tramandato nelle famiglie perché spesso il figlio seguiva il mestiere del padre, oggi c’è bisogno di luoghi come questo per trasmettere il sapere», come ha ricordato il sindaco Virginio Brivio.

Il super laboratorio è ospitato nei 500 metri quatri dove una volta c’era la “vecchia officina piccola“ della Fiocchi ma potrà essere utilizzato “in remoto“ anche dagli studenti di oltre una decina di istituti delle due province (Badoni di Lecco, Marco Polo di Colico, Greppi di Monticellol, Viganò di Merate, Mattei e Besta Fossati di Sondrio e Romegialli di Morbegno) che hanno aderito al progetto. Tra i più soddisfatti Antonio Bartesaghi, amministratore delegato di Omet, l’azienda lecchese che ha concesso in prestito d’uso la macchina per la stampa flessografica. «Siamo orgogliosi del nostro ruolo in questo progetto perché questo è il modo migliore per dimostrare che crediamo e investiamo nelle persone, vero motore delle nostre aziende»