
Il sindacato: "Dipendenti Trenord lasciati soli a gestire flussi enormi di turisti". Si chiede l’intervento del prefetto
Lecco – Un disastro annunciato e un disservizio organizzato. Ma anche un rischio, sia per viaggiatori, sia per gli autisti e gli addetti a terra. È l’accusa, grave, dei sindacalisti della Cgil sulla gestione dell’estate senza treni sulla sponda lecchese del lago di Como, dove, al posto dei treni, circolano bus sostitutivi a causa della chiusura totale della linea Lecco – Sondrio – Tirano per lavori olimpici in corso.
"Stiamo purtroppo assistendo a quanto avevamo paventato da tempo", punta il dito Andrea Frangiamore, segretario generale della Filt Cgil Lecco e Sondrio, la Federazione dei lavoratori dei trasporti. Cioè code alle fermate e ai punti di imbarco, passeggeri lasciati a terra o stipati come sardine a bordo dei pullman, viaggi interminabili, confusione e pure disordini con lanci di bottiglie e calci contro i pullman.
"Il trasporto su gomma introdotto per compensare la mancanza di treni è stato affidato a una pluralità di soggetti e organizzato secondo una logica di appalti e subappalti – prosegue il sindacalista -. Un disservizio organizzato che provoca non solo grande confusione tra i cittadini che, esasperati dalle lunghe attese, arrivano a compiere azioni stigmatizzabili, ma che rappresenta anche un serio pericolo per i dipendenti di Trenord, lasciati soli a gestire flussi enormi di turisti in condizioni di insicurezza".
Mancano perfino i servizi igienici o gazebo per ripararsi dal sole piuttosto che dai temporali estivi. Settimana scorsa è stato chiesto un incontro al prefetto di Lecco Sergio Pomponio per discutere la situazione, ad oggi non risulta tuttavia nessuna convocazione. "Una grave lesione dei diritti fondamentali dei cittadini e una testimonianza lampante della profonda disorganizzazione che caratterizza la gestione del trasporto pubblico locale", rincarano la dose da Codici, associazione di consumatori. "Interi territori vengano isolati, l’interruzione di un servizio essenziale come il trasporto ferroviario viene gestito con una superficialità tale da causare disagi gravi e diffusi", spiega il segretario regionale lombardo Davide Zanon.