
Fabio Dadati con la sua C&D Unipersonale srl traina il settore hospitality e ristorazione di alta gamma
I Promessi sposi e Lisander, un classico su quel ramo del lago di Como che piace sempre. Non solo in letteratura, ma anche nell’accoglienza. Niente turisti toccata e fuga in giornata, niente “maranza”, niente esibizionisti dei social in cerca solo di location per scattarsi selfie, niente visitatori che bivaccano sui gradini di un sagrato o su una panchina mangiando panini al sacco; il turismo che paga e premia su quel ramo del lago di Como è quello classico appunto, formato 4stelle L, in grado di rendere di nuovo attraente il fascino retrò dei Promessi sposi e di don Lisander.
Fabio Dadati, 61 anni, tra il resto ex assessore provinciale di Lecco e da poco ex presidente di Lariofiere, con la sua C&D Unipersonale, fondata nel 2012, srl dell’hospitality e della ristorazione di alta gamma, ha chiuso il 2024 con più di 6 milioni e mezzo di euro di ricavi, in crescita del 25%, e un utile netto di 400mila euro in aumento del 17%. A trainare i conti soprattutto l’hotel Promessi sposi di Malgrate, 200 anni di storia, una settantina di camere, 4 stelle lusso, affacciato sul lago di Como, riaperto ad aprile 2023 dopo averlo acquistato nel 2017 e poi restaurato. Con i Promessi sposi anche il ristorante gourmet Lisander, 20 coperti. E poi il cocktail bar People con rooftop panoramico e Spa con vista; la Casa sull’Albero, struttura boutique di design sul lago sorta nel 2012; e Da Giovannino Bistrot, storico locale sul lungolago di Malgrate già presente nella prima Guida Michelin del 1956.
"Abbiamo investito molto sul capitale umano", spiega Fabio Dadati. E infatti i costi di personale – un’ottantina di persone qualificate –. rappresenta la principale voce di spesa pari a 2,2 milioni di euro, in aumento del 43%. "Ho sempre inteso realizzare un’azienda turistico-ricettiva basata sulle competenze, le deleghe, le responsabilità, servizi condivisi", prosegue. Ed è solo l’inizio, ora che il capitale umano ed economico non manca. Quello che manca ancora semmai è un progetto di sviluppo condiviso sul lago di Como. Ma sta lavorando anche a quello.
Daniele De Salvo