DANIELE DE SALVO
Cronaca

Covid, i volti della cura. In mostra la lotta in corsia

A Palazzo delle Paure a Lecco le immagini scattate da Marco Di Prinzio. Protagonisti gli operatori sanitari nei giorni concitati dell’emergenza.

A Palazzo delle Paure a Lecco le immagini scattate da Marco Di Prinzio. Protagonisti gli operatori sanitari nei giorni concitati dell’emergenza.

A Palazzo delle Paure a Lecco le immagini scattate da Marco Di Prinzio. Protagonisti gli operatori sanitari nei giorni concitati dell’emergenza.

Un operatore sanitario si accascia a terra, sorretto solo dalla parete del corridoio vuoto. È stremato dalla fatica e distrutto dal dolore. Indossa la tuta bianca total-boy, il camice, doppi guanti, soprascarpe, occhiali protettivi e una maschera di plastica trasparente che copre l’intero viso. Marco, a un paio di metri di distanza, gli scatta una foto, ma lui è talmente spaesato che nemmeno se ne accorge. L’immagine di quell’operatore sanitario è una delle 42 foto in mostra a Palazzo della Paure a Lecco. Le ha scattate Marco appunto, Marco Di Prinzio, 55 anni, ispettore di Polizia e presidente dal 2021 del FotoClub Lecco. Tutte insieme costituiscono "I volti della cura, oltre la paura", una mostra fotografica dedicata agli operatori sanitari che hanno combattuto e vinto la battaglia della pandemia di Covid. Immagini potenti, in bianco e nero, che esprimono ansia, terrore, fatica, frustrazione, ma anche tenacia, coraggio, speranza di chi ha affrontato una situazione inedita. "È un reportage sulla prima ondata di Covid, tra fine aprile e inizio maggio 2020, in ospedale a Lecco – spiega Marco, che, quando ancora era attivo, ha tra l’altro prestato servizio nel posto di pubblica sicurezza interno all’Alessandro Manzoni -. Avevo la consapevolezza che stava avvenendo qualcosa di storico che stava per sopraffarci e ho quindi chiesto e ottenuto il permesso dai dirigenti dell’ospedale di testimoniare quello che stava succedendo". Marco scatta foto fin da bambino, da quanto ha trovato una macchina fotografica di papà in un armadio, e anche per lavoro di situazioni toste ne ha immortalate parecchio. Simili foto e simili situazione però no, mai prima e verosimilmente nemmeno dopo. Ma perché una mostra su un momento tanto doloroso? "Mi ricordo due infermiere che stavano togliendo a un’anziana in agonia sottoposta a c-pap il caschetto trasparente che all’epoca abbiamo imparato a conoscere tutti – spiega Marco - Ho chiesto loro il perché. "Non vorrai mica che la lasciamo morire con la testa in una scatola di plastica", mi hanno riposto. Ecco, con le mie foto voglio celebrare la fierezza, la passione e l’umanità di tutti loro. E poi per ricordare, per non dimenticare, per continuare ad imparare, perché spero che abbiamo potuto imparare almeno qualcosa".

Daniele De Salvo