
Avviato a Cascina don Guanella un progetto di accoglienza e inserimento di giovani e giovanissimi a rischio emarginazione
Una cascina che è anche una casa e insieme una seconda chance per ragazzi che una casa e altre possibilità non le hanno. È Cascina don Guanella di Valmadrera, un centro di accoglienza e in qualche modo di redenzione per giovani e giovanissimi ad altro rischio di emarginazione: minori finiti in riformatorio, minori stranieri non accompagnati, minori che arrivano da famiglie in difficoltà. A loro e al loro "papà" don Agostino Frasson, sacerdote guanelliano di 62 anni che ha fondato e gestisce Cascina don Guanella, la vicepresidente di Banca Mediolanum e presidente di Fondazione Mediolanum, Sara Doris, ha regalato 265mila euro. È una donazione a sostegno del progetto La Cascina si fa Casa, un progetto di accoglienza che unisce agricoltura sociale, servizi e ospitalità che permetterà di accompagnare in cinque anni 80 ragazzi a grave rischio di emarginazione.
"Il nostro primo pensiero è dare loro una seconda possibilità", spiega Sara Doris, che sta portando avanti quanto insegnatole da suo padre, Ennio Doris. I soldi permetteranno di ristrutturare l’area dedicata all’ospitalità per garantire l’ampliamento delle attività formative che si aggiunge a precedenti progetti avviati a Cascina don Guanella. "Siamo profondamente grati per lo straordinario supporto al nostro progetto, ai numerosi ragazzi e ai giovani a grave rischio di emarginazione che potranno beneficiare delle attività di accoglienza, formazione e lavoro a loro dedicate – ringrazia don Agostino –. Il contributo ricevuto ci aiuterà ad avviare un nostro sogno, quello di ristrutturazione l’antica Cascina, che è il simbolo stesso di tutta la nostra esperienza. La ristrutturazione risulta parecchio onerosa, date le condizioni ormai pericolanti della vecchia struttura, per altro sottoposta a vincoli storici e ambientali".
Una collaborazione quella tra Sara Doris e don Agostino che prosegue da sette anni. "Una sinergia – sono le parole della presidente di Fondazione Mediolanum – che ci dà la possibilità di fare la nostra parte nel percorso di accompagnamento alla vita adulta e alle professioni di questi ragazzi e ragazze a rischio di esclusione sociale in un luogo che è riferimento importante per tutta la comunità locale".
Daniele De Salvo