
Pronto soccorso dell'ospedale (Cardini)
Calco (Lecco), 5 agosto 2014 - La piccola Rebecca è volata via senza un perché, si è semplicemente addormentata per non risvegliarsi più. Nemmeno l’autopsia ha svelato il mistero per cui la neonata di appena sette mesi di Arlate di Calco, domenica pomeriggio, ha cessato all’improvviso di respirare e il suo cuoricino si è fermato per sempre. L’esame su quel corpicino inerme è stato eseguito ieri pomeriggio al Mandic dall’anatomopatologo dell’Azienda ospedaliera provinciale Silvio Rossi, ventiquattro ore dopo la tragedia che si è consumata tra le mura dell’abitazione di via Adda dove Rebecca viveva con i giovani mamma Vanessa e papà Massimo. I primi accertamenti non hanno evidenziato alcuna anomalia apparente, se non un rigurgito nelle vie aeree che però non basterebbe a spiegare quanto accaduto. I referti e alcuni campioni di tessuto cerebrale e cardiaco sono stati inviati ai ricercatori del centro nazionale di riferimento «Lino Rossi» di Milano, specializzati nello studio e la prevenzione della Sids, la sindrome della morte inaspettata del neonato.
L'ipptesi più probabile è dunque quella della «morte bianca» che dal 2013 in Brianza ha mietuto almeno altre due vittime: la piccola Beatrice (quattro mesi) di Robbiate, che ha perso la vita mentre si trovava nel proprio passeggino e Cecilia (sei mesi) di Verderio, spentasi nel lettino dell’asilo di Robbiate gestito dalla nonna. Ad accorgersi diquanto accaduto a Rebecca l’altro giorno sono stati i genitori. La figlioletta stava riposando da un paio d’ore, verso le 17.30 hanno provato a svegliarla ma ormai era tardi. Hanno urlato dalla disperazione, una volontaria della Croce bianca loro vicina di casa è subito accorsa e ha praticato alla bimba il massaggio cardiaco sino a quando non sono intervenuti i sanitari del 118. Il medico del servizio di emergenza ha provato in tutti i modi a rianimarla, persino con un’iniezione intracardiaca di adrenalina, l’estrema misura per non lasciare proprio nulla di intentato, ma la piccina era già fredda e il battito assente come tutti gli altri parametri vitali.
È stata trasferita comunque d’urgenza al Pronto soccorso del nosocomio di Merate, tuttavia non è rimasto altro che constatarne il decesso. «Purtroppo nessuno avrebbe potuto evitare quanto successo – assicurano dal presidio brianzolo -. Se i nostri sospetti troveranno conferma, si è trattato di un evento imprevedibile che non poteva in alcun modo essere scongiurato».
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