
Il Giro tocca Colico, Dervio, Bellano, Parlasco, Cortenova, Primaluna, Ballabio, Lecco Pescate, Garlate, Colle Brianza, Santa Maria Hoè, Sirtori, Monticello, Casatenovo
Fermi tutti, passa il Giro d’Italia. Centoquarantaquattro chilometri, quasi due terzi dei quali in provincia di Lecco. Dopodomani, giovedì, sulle strade della provincia di Lecco passano i ciclisti del Giro d’Italia, con carovana al seguito, per la tappa numero 18, da Morbegno a Cesano Maderno.

Ottantacinque dei 144 chilometri da affrontare si trovano appunto in provincia di Lecco, dall’Alto Lario fino alla Brianza, passando per la Valsassina: Colico, Dervio, Bellano, Parlasco, Cortenova, Primaluna, Ballabio, Lecco, Pescate, Garlate, Ravellino di Colle Brianza, Santa Maria Hoè, Sirtori, Monticello, Casatenovo.
Il piano viabilistico è pronto, come lo è quello di sicurezza. Il prefetto di Lecco Sergio Pomponio ha chiamato a rapporto per tempo sindaci, amministratori provinciali, vertici delle forze dell’ordine e del soccorso, tecnici di Anas. Le strade interessante verranno chiuse due ore e mezza prima del transito dei corridori: il loro passaggio è comunque atteso tra la tarda mattinata e il promo pomeriggio. Non è prevista la sospensione delle lezioni, ma per gli studenti di Lecco la campanella di fine lezioni suonerà in anticipo, a mezzogiorno.
"Il Giro d’Italia è una vetrina straordinaria, capace di portare nelle case degli italiani, e ben oltre i confini nazionali, l’immagine del nostro territorio – commenta il prefetto -. Non è solo una competizione sportiva, ma un’opportunità collettiva: attraversai paesi, coinvolge le famiglie, richiama attenzione, genera orgoglio. Sta a noi farci trovare pronti, ordinati, accoglienti". Il passaggio del Giro è anche una prova generale sulla gestione di possibili grandi eventi.
"Il transito della maglia rosa ci pone interrogativi più ampi – riflette il sindaco Mauro Gattinoni -. Come i grandi eventi possono portare valore al territorio? I disagi temporanei sono bilanciati da benefici per la nostra città, come il ritorno economico e d’immagine? Come si conciliano gli innegabili vantaggi di promozione del territorio con le esigenze quotidiane dei residenti? Abbiamo già dimostrato di saper accogliere eventi di un certo rilievo, comprovando un ampio consenso sociale anche a fronte di specifiche oggettive limitazioni. È in questa logica che la nostra città può sicuramente crescere, nel pieno rispetto dei residenti e delle imprese, con l’obiettivo di utilizzare l’onda lunga di questi eventi per riuscire a posizionare su scala nazionale e internazionale le caratteristiche uniche del nostro territorio".