Troppi bambini e anziani, fallisce lo sgombero della moschea abusiva di Costa Masnaga. L’altro giorno il sindaco di Costa...
Troppi bambini e anziani, fallisce lo sgombero della moschea abusiva di Costa Masnaga. L’altro giorno il sindaco di Costa Masnaga, Sabina Panzeri, avrebbe dovuto riprendersi le chiavi di un immobile comunale di via Luigi Cadorna, trasformato in moschea abusiva dai fedeli musulmani dell’associazione La Speranza. "Erano presenti numerose persone, tra cui anziani e bambini, che ci hanno impedito di rientrare in possesso del bene immobile", spiega il sindaco, che ha preferito evitare azioni di forza, anche perché con lei c’erano solo agenti della Polizia locale. Dalla prefettura non sono stati inviati rinforzi per un eventuale sgombero coatto. Nessuna violenza comunque, nessun asserragliamento. "Durante l’esecuzione del provvedimento, ho chiesto, volontariamente, di entrare da sola nei locali della moschea, con l’unico intento di garantire la sicurezza degli operatori presenti con me e favorire un clima di rispetto e collaborazione – riferisce e tranquillizza il primo cittadino -. L’accesso è stato consentito, nessuno si è barricato da nessuna parte e in mia presenza, non si sono mai verificate situazioni di violenza, né fisica né verbale nei miei confronti". La moschea è stata allestita nel 2000, una delle prime in Lombardia, ma in un deposito: una convivenza non sempre facile con i residenti di tutta la zona, specie in occasione di alcuni momenti particolari a causa dell’enorme afflusso di fedeli. In seguito all’abuso edilizio sono scaturite diverse vertenze, con ricorsi e controricorsi ai giudici del Tar, del Consiglio di Stato e della Cassazione, con ordinanze di ripristino e appunto di sfratto definitivo, notificato il 24 giugno. D.D.S.