
I soccorritori del Soccorso bellanese
Mandello del Lario (Lecco), 10 agosto 2025 – L'acqua alta all'improvviso, la corrente che spinge verso il largo, il panico. Un ragazzino di 14 anni ieri stava per annegare nel lago di Como a Mandello del Lario. Lo ha salvato altro turista, che lo ha visto annaspare e non ci ha pensato un secondo: si è tuffato, lo ha raggiunto con alcune bracciate, lo ha afferrato di forza e poi lo ha trascinato a nuoto a riva.
Una nuotata breve, di una decina di metri, o poco più, ma estenuante, perché l'adolescente si agitava e continuava ad aggrapparsi con forza a lui, rischiando di trascinarli entrambi di sotto. Una volta a riva, il 14enne è stato assistito dai soccorritori volontari del Soccorso bellanese e dai vigili del fuoco.
Il salvataggio
E' un racconto per fortuna di un recupero a lieto fine quello che arriva dalla spiaggia vicino alla foce del torrente Meria a Mandello appunto. Un ragazzino di origini peruviane di 14 anni domenica pomeriggio ha visto veramente la morte in faccia: non riusciva più a stare a galla, andava continuamente sotto nel frenetico tentativo di non affogare, stava bevendo l'acqua del lago che ormai gli era entrata anche nei polmoni. Un altro bagnante si è accorto che si stava consumando l'ennesima tragedia del lago e lo ha salvato. Quando è riuscito a raggiungere la battigia con il suo prezioso carico umano, il "bagnino improvvisato" si è accasciato a terra, stremato e senza forze per l'enorme sforzo fisico compiuto.

I soccorsi
Una volta a riva il 14enne stato soccorso dai volontari del Soccorso bellanese e da un vigile del fuoco della squadra nautica di pattuglia sul Lario. Tra i soccorritori del Soccorso bellanese, arrivati con l'ambulanza di stanza a Perledo durante i week end d'estate e il giorno di Ferragosto per presidiare tutta la zona del centro lago, c'era in servizio anche un operatore certificato per il salvataggio in acqua. Il suo supporto è stato preziosissimo. Grazie alle manovre salvavita, il 14enne ha rigurgitato l'acqua che aveva nei polmoni e ha ricominciato a respirare a pieni polmoni. Dopo essere stato stabilizzato, è stato trasferito d'urgenza in ospedale per ulteriori accertamenti. Era sotto shock, ma vivo e non più in pericolo di vita.