Lecco – “Come definirmi? Un esploratore delle acque, non un cacciatore di record”. Andrea Oriana si tuffa in una nuova impresa. Il lecchese classe 1973, che nel curriculum sportivo vanta la traversata a nuoto della Manica e la Lecco-Colico sul Lago di Como, questa volta ha scelto il mare della Liguria: “Sono pronto, non vedo l’ora di buttarmi in acqua. Questo è un punto di ripartenza, uno slancio nel futuro”. Ex nuotatore professionista (oggi mental coach), olimpionico ad Atlanta 1996, vincitore di 15 titoli italiani assoluti nel delfino e finalista ai campionati europei, il fuoriclasse lariano attaccherà la prima bracciata domani alle 6 del mattino per una sfida senza precedenti: la traversata a nuoto delle Cinque Terre, una distanza di 50 chilometri lungo la costa ligure, da La Spezia a Riomaggiore e ritorno. Un po’ per il gusto di mettersi alla prova, un po’ per solidarietà.
Oriana, come mai ha scelto questa location in Liguria?
“Ho sempre avuto in mente di fare qualcosa in Liguria. In passato avevo pianificato una traversata da Genova a Montecarlo, ma purtroppo non è stato possibile realizzarla. Questa volta, grazie al supporto logistico e organizzativo della Lega Navale, dell’assessorato allo Sport di La Spezia e della società Salvamento Nuoto, ho trovato l’appoggio necessario per intraprendere questa sfida unica che non sarà soltanto sportiva”.
Come è strutturata questa impresa?
“Toccherò quasi tutti i magnifici luoghi delle Cinque Terre. Partendo da Cadimare, nel Golfo dei Poeti, punterò verso Riomaggiore in direzione di Genova: da qui, il ritorno a La Spezia... Penso che, dal mare, mi godrò anche lo spettacolo di queste terre come ho già fatto in passato durante altre avventure”.
È inedita questa traversata ligure?
“Nessuno finora ha tentato una traversata così lunga di 50 chilometri. Credo che resterò in acqua tra le 15 e 16 ore, anche se molto dipenderà dalle correnti e dalle condizioni meteo”.
Come si è preparato in questi mesi?
“Facendo allenamenti lunghi e mirati in mare e in piscina, senza lasciare niente al caso. È fondamentale la preparazione mentale, ma è anche questione di ritmo: non potrò prendermi pause se non per i rifornimenti”.
La traversata delle Cinque Terre ha altri significati?
“Sono un esploratore delle acque: non cerco record ma possibilità di contatto con me stesso e nuovi modi per aiutare gli altri. Per questo nuoterò per sensibilizzare su alcuni temi che mi stanno a cuore e far conoscere le attività della Fondazione Mission Bambini, di cui come gruppo lecchese il mio team fa parte. Ho abbracciato la causa e voglio sensibilizzare tutti quelli che mi seguono. Se posso farlo attraverso lo sport, promuovendo allo stesso tempo l’attività che più amo, lo considero un bellissimo modo per contribuire alle attività che la Fondazione, dal 2001, realizza in Italia e nel mondo”.
Torniamo con la memoria alle sue imprese passate, a quale è rimasto più legato?
“Nel 2020 ho affrontato il Canale della Manica, mentre nel 2021 il lago Titicaca: quest’ultima traversata, in particolare, l’ho portata avanti in condizioni estreme che hanno comportato ripercussioni anche sulla mia salute. Ma la vera impresa sono i 97 chilometri totalizzati due anni fa nel percorso a nuoto nelle acque da Alicudi a Milazzo, al largo delle Eolie. Alla fine, le dirò, ogni impresa ha il suo fascino e rappresenta una nuova avventura. Le porto tutte nel cuore”.
Nel 2025 ci sarà qualche altra sfida (impossibile)?
“Lo scorso anno volevo fare il giro totale del Lago di Como senza soste, ma per problemi di sponsor ho dovuto rinunciare. Vediamo se questo lunedì ligure riuscirà a richiamare attenzione e rilanciare l’idea per il 2025”.