Abbadia, il lago si porta via ragazzina di 12 anni: in acqua con la mamma, cade e sparisce

Camminavano a pochi metri dalla riva tenendosi per mano, poi la donna è scivolata a causa della corrente. Quando è riemersa non ha più visto la figlia

Le ricerche

Le ricerche

Abbadia Lariana (Lecco), 28 agosto 2020 -  «La mia bambina, la mia bambina, salvate la mia bambina vi prego». Ma nessuno ha potuto salvare la sua bambina, la corrente gliel’ha strappata con violenza di mano e il Lago di Como l’ha inghiottita. Ad annegare senza che nemmeno sia stato ancora ritrovato il corpo, è stata nel primo pomeriggio di ieri alla Poncia di Abbadia Lariana una ragazzina di 12 anni di Monza, Fatou, originaria del Gambia. A spingerla inavvertitamente sott’acqua è stata la madre 33enne, che è scivolata mentre teneva la figlia per una mano a pochi passi dalla riva, in un punto dove il livello del Lario arriva appena alle ginocchia di un adulto, eppure molto infido proprio per la corrente: nemmeno il tempo di rialzarsi che Fatou non c’era già più. Ha provato a cercarla immergendosi in acqua, però ha rischiato la stessa sorte. Solo la forza e la prontezza di riflessi del marito che si è tuffato appena ha compreso la situazione hanno impedito che i flutti portassero via pure lei. 

Sul posto sono subito intervenuti in forze i soccorritori con i vigili del fuoco del comando provinciale a bordo di una pilotina e dell’Elinucleo di Varese decollati d’urgenza in elicottero da Malpensa per perlustrare la zona sia dalla superficie del lago sia dal cielo, i sommozzatori dei pompieri che si sono ripetutamente immersi e hanno scandagliato continuamente il fondale, i finanzieri del Reparto operativo aeronavale del 117 di Como, i carabinieri, i sanitari del 118, i volontari del Soccorso di Mandello e gli agenti della Polizia locale che hanno dovuto transennare una parte di litorale e allontanare a forza gli altri bagnanti perché in molti stavano continuando imperterriti a prendere il sole o a nuotare nei paraggi. Le ricerche della 12enne da parte dei sommozzatori sono proseguite anche in nottura. «Era da poco arrivata in treno insieme alla mamma, al papà, a due fratellini e a una sorellina – racconta una delle addette alla biglietteria del lido del Parco Ulisse Guzzi -. Me lo hanno raccontato i genitori chiedendomi informazioni. È incredibile, la mamma e la ragazzina erano appena entrati in acqua».