Benvenuti in provincia di Lecco, dove la disoccupazione praticamente non esiste. Almeno per gli uomini, perché per le donne trovare lavoro è più difficile rispetto ai colleghi maschi. I lecchesi che lavorano sono quasi 144mila, 82.200 maschi e 71.700 donne, rispetto ai 148.500 cittadini che costituiscono al popolazione attiva. Senza tra l’altro contare almeno 3mila badanti in nero. Il tasso di disoccupazione nel Lecchese è di poco più del 3%, quasi “fisiologico“, ma mentre per gli uomini si riduce ulteriormente al 2%, per le donne arriva quasi al 4%, più del doppio. Il gap di genere è evidente pure per quanto riguarda il tasso di occupazione: è al 75% quello maschile, mentre quello femminile non arriva al 60%.
È quanto emerge dal 15esimo Rapporto provinciale sul mercato del lavoro, in cui si continua tra il resto ad evidenziare la difficoltà denunciata dagli imprenditori a reclutare dipendenti qualificati. "Nel 2024 i dati statistici registrano solo un moderato incremento dei posti di lavoro presenti nelle imprese lecchesi, una crescita nella misura dello 0,6-0,7%. - spiega Andrea Gianni -. Un rallentamento, quindi, dopo la discreta espansione registrata lo scorso anno del +1,0 e il balzo registrato nel 2022 del +2,7-2,8%, Nel complesso dei posti di lavoro presenti sul territorio lecchese va considerato anche quanti sono impiegati in attività domestiche come badanti e colf, che si calcola siano circa 3.500 unità in aumento, di cui una parte significativa non a tempo pieno e di cui si stima si stima ci siano almeno altre 3mila in gran parte straniere, senza un regolare contratto".
"I nostri imprenditori continuano a evidenziare elevate difficoltà di reperimento di personale, soprattutto nella sua componente più qualificata – avverte inoltre Antonio Pasquini, il consigliere provinciale delegato -. Pertanto, diventa sempre più determinante lavorare insieme sul tema dell’attrattività da parte di alcuni comparti economici, che fanno più fatica di altri". D.D.S.