DANIELE DE SALVO
Cronaca

Provincia di Lecco senza disoccupati. Mancano gli specializzati

Benvenuti in provincia di Lecco, dove la disoccupazione praticamente non esiste. Almeno per gli uomini, perché per le donne...

Benvenuti in provincia di Lecco, dove la disoccupazione praticamente non esiste. Almeno per gli uomini, perché per le donne trovare lavoro è più difficile rispetto ai colleghi maschi. I lecchesi che lavorano sono quasi 144mila, 82.200 maschi e 71.700 donne, rispetto ai 148.500 cittadini che costituiscono al popolazione attiva. Senza tra l’altro contare almeno 3mila badanti in nero. Il tasso di disoccupazione nel Lecchese è di poco più del 3%, quasi “fisiologico“, ma mentre per gli uomini si riduce ulteriormente al 2%, per le donne arriva quasi al 4%, più del doppio. Il gap di genere è evidente pure per quanto riguarda il tasso di occupazione: è al 75% quello maschile, mentre quello femminile non arriva al 60%.

È quanto emerge dal 15esimo Rapporto provinciale sul mercato del lavoro, in cui si continua tra il resto ad evidenziare la difficoltà denunciata dagli imprenditori a reclutare dipendenti qualificati. "Nel 2024 i dati statistici registrano solo un moderato incremento dei posti di lavoro presenti nelle imprese lecchesi, una crescita nella misura dello 0,6-0,7%. - spiega Andrea Gianni -. Un rallentamento, quindi, dopo la discreta espansione registrata lo scorso anno del +1,0 e il balzo registrato nel 2022 del +2,7-2,8%, Nel complesso dei posti di lavoro presenti sul territorio lecchese va considerato anche quanti sono impiegati in attività domestiche come badanti e colf, che si calcola siano circa 3.500 unità in aumento, di cui una parte significativa non a tempo pieno e di cui si stima si stima ci siano almeno altre 3mila in gran parte straniere, senza un regolare contratto".

"I nostri imprenditori continuano a evidenziare elevate difficoltà di reperimento di personale, soprattutto nella sua componente più qualificata – avverte inoltre Antonio Pasquini, il consigliere provinciale delegato -. Pertanto, diventa sempre più determinante lavorare insieme sul tema dell’attrattività da parte di alcuni comparti economici, che fanno più fatica di altri". D.D.S.