ANDREA MORLEO
Editoriale e Commento

Il Tonali ritrovato

Il centrocampista finito nell’inchiesta sul calcio scommesse racconta il suo percorso per uscire dal tunnel della dipendenza. E oggi aiuta gli altri

Di Sandro Tonali conoscevo la visione di gioco, unita a un destro assai educato. Se ve lo siete persi, il consiglio è di andarvi a rivedere il 2-1 firmato in Newcastle-Brentford di Premier League. Perla rara, roba da campioni veri.

Il mio giudizio sul Tonali uomo scontava invece il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulle scommesse clandestine. Non certo una novità per il calcio di casa nostra ma sufficiente ai miei occhi per inserirlo nella “lista nera”.

Confesso che la mia opinione su di lui è molto cambiata, ascoltando una sua recente intervista nella quale racconta la caduta e la faticosa risalita: dalla “noia” di un giovane (e ricco) calciatore che a Milano si ritrova improvvisamente “senza più obiettivi”, fino alle sedute dallo psicologo con annessa  disintossicazione da social. Tutto per uscire dal tunnel del gioco d’azzardo.

“So che ho sbagliato, ho pagato e lavorato per essere un uomo migliore”, spiega il calciatore diventato testimonial nelle scuole e nelle fabbriche inglesi. Da oggi Tonali mi è molto più simpatico, soprattutto quando racconta che il primo passo della rinascita è stato ammettere a se stesso che c’era un problema. 

Invece di “raccontarsela” si è tolto la maschera e ha cominciato a guardarsi dentro, cosa che me lo fa sembrare così dannatamente umano. Non come il suo destro, che resta invece qualcosa di sovrannaturale.