Idee buone, applicazioni cattive

Il tesoro nascosto da due coniugi bresciani era stato sottratto ai controlli del fisco

Colpevoli – forse – per la giustizia, potranno consolarsi chiedendo l’iscrizione ad honorem all’ordine degli ingegneri. Ramo applicazione delle nuove tecnologie alle vecchie idee. Parliamo dei coniugi bresciani per i quali i magistrati hanno chiesto una condanna a nove anni di carcere. L’accusa? Aver sotterrato otto milioni di euro nel giardino di casa. Custodito in secchi e pozzetti, la collocazione del denaro era memorizzata in un percorso costruito con le coordinate del gps. L’ingegnoso stratagemma non è servito: i soldi, alla fine, sono stati individuati e recuperati. Forse marito e moglie avrebbero dovuto optare per una tecnica più antica, appuntandosi – novelli pirati del fisco – il luogo esatto di sepoltura del tesoro su una mappa in pergamena.