Editoriale

Si fa ma non si dice

“Il bene si fa ma non si dice”, diceva Gino Bartali. “E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca”, aggiungeva. Del pandoro-gate di Chiara Ferragni si è detto di tutto e di più, si è scomodata persino la presidente del Consiglio scatenando l’ira del maritino, ennesima riprova che in Italia la situazione è sempre grave ma mai seria. Al di là di multe e provvedimenti, di buona o cattiva fede, c’’è un punto in questa vicenda che emerge chiaro: la spettacolarizzazione di qualsiasi cosa, beneficenza compresa. Un punto che non è sfuggito alla stessa Ferragni che infatti ha detto: “Ho commesso un errore, in futuro separerò completamente qualsiasi attività di beneficenza dalle attività commerciali”. E’ già qualcosa, per chi ha scelto di trasformare la propria vita in un Truman Show. E infatti contestualmente ha annunciato che devolverà un milione di euro all’ospedale Regina Margherita, precisando che “vi racconterò periodicamente gli aggiornamenti”. Insomma, si fa e si annuncia ai quattro venti.