Nel thriller-horror “The Menu” (2022) un gruppo di ricchi gourmand viene invitato a vivere l’esperienza esclusiva di una cena molecolare preparata dal famosissimo chef Julian Slowik sulla sua isola privata. Purtroppo per loro al personaggio interpretato da Ralph Fiennes manca qualche venerdì, la sua brigata segue i deliri non solo culinari del capo, e così gli ospiti vengono sequestrati e finiscono per pagare un conto un filino esagerato.
Più che horror, invece, hanno del tragicomico le storie di scontrini creativi che in questa torrida estate hanno visto protagonisti alcuni locali pubblici. I sovrapprezzi per l’enorme impegno di tagliare in due un toast o per l’incredibile spesa di fornire un piattino in più fanno più ridere che spaventare. L’ultima vicenda in ordine di tempo, però, è un po’ diversa e arriva da Dongo, in provincia di Como. L’avventrice di un ristorante ha denunciato di essere stata placcata e “sequestrata” all’interno del locale dal proprietario dopo un diverbio su uno scontrino che lei riteneva non corretto. “Questa non può essere chiamata ospitalità – ha detto –, mi sembrava di essere in un film dell'orrore”. Ecco, appunto.