GIANLUCA BOSIA
Editoriale e Commento

Il pallone (questa volta) è innocente

La follia di un papà che ha spappolato un rene a un dirigente sportivo poteva esplodere in qualunque contesto

Assoluzione piena e totale per il gioco del pallone, condanna al massimo della pena per il papà ultras con tutte le aggravanti possibili.

Quanto successo sulle tribune di un campetto di un oratorio di provincia durante una partita di bambini di meno di nove anni non è figlio del pallone e delle sue esasperazioni ma di un papà (?) che con la maggioranza dei papà ha poco in comune. Neppure con quei genitori che non riescono a immaginare altro futuro per il proprio pargolo che l’essere una calciatore professionista mettendo il pallone davanti a tutto, scuola compresa.

Il signore di Muggiò davanti al figlioletto ha spappolato un rene con un calcio a un dirigente sportivo colpevole di aver ricordato che certi eccessi in oratorio per una partita tra bambini non sono accettabili. Non per tutti evidentemente, non per lui soprattutto. Secondo l’accusa infatti avrebbe anche preso a schiaffi una signora, probabilmente la mamma di un bimbo, e tirato una serie di pugni ai malcapitati che si trovavano attorno a lui.

Il luogo e l’ambiente non hanno nulla a che vedere con la sua follia. Poteva esplodere ovunque e per qualsiasi banale motivo: in strada con un automobilista reo di mancato rispetto, al bar con un avventore sbadato, al parchetto giochi per un rimprovero fatto al figlio. Il pallone è sicuramente innocente, almeno questa volta.

Il signore di Muggiò è solo un uomo violento e la prima vittima è suo figlio.