La lezione del geometra antimafia

Il vicedirettore del Giorno, Armando Stella

Il vicedirettore del Giorno, Armando Stella

"Mi ero sentito costretto ad accettare l’imposizione per non avere problemi". Basterebbe questa frase per descrivere l’atteggiamento rassegnato della fu società civile. La mette a verbale un professionista di Mantova, uno dei tanti (troppi) finiti nell’indagine sulla 'ndrangheta nei cantieri post terremoto

Si tace per spartirsi gli affari; si scende a patti per restare nel giro che conta i soldi; si fanno compromessi per evitare ricatti e ritorsioni. Un tempo si sarebbe usata la parola omertà, ma nessuno neppure la pronuncia più: la presenza dei clan sembra un dato ineluttabile, un tumore maligno con cui convivere.

 "La ’ndrangheta in Lombardia è da almeno tre generazioni un fenomeno autonomo rispetto all’associazione mafiosa calabrese", scrivevano i giudici in coda al maxi processo Infinito più di dieci anni fa. Casa nostra. Imprenditori, colletti bianchi, politici, bassa manovalanza, teste di legno, famiglie, clan, boss. Solo negli ultimi dieci giorni le pagine di cronaca hanno ricordato quanto le 'ndrine siano invasive e onnipresenti: la ricostruzione di Mantova, i campi da padel a Milano, le elezioni pilotate a Pioltello, le estorsioni alle grandi aziende del Comasco, la faida assassina di Brescia. La 'ndrangheta esibisce una voracità incontentabile e mostra "l’allarmante capacità di estendere il sistema illecito in aree imprenditoriali sempre più numerose e diversificate, giungendo a introdursi nella gestione degli spazi pubblici".

Eppure si tace, si scende a patti, si convive. Quasi mai si denuncia. Quasi mai. In un paesino del Mantovano rovinato dal sisma e avvelenato dalle cosche vive un uomo che all’ennesima pressione su appalti, ditte e pratiche di risarcimento ha riassunto il disgusto in due parole: "Una merda". Dalla segnalazione di questo piccolo eroe normale è nato un terremoto giudiziario. Dieci arresti e un sistema affaristico-criminale alla gogna. È l’undicesimo patrimonio Unesco della Lombardia: il geometra di Magnacavallo.