Ogni estate in cui l’Italia del pallone affronta una grande manifestazione (Mondiali o Europei) in ogni città del Paese si respira un’aria speciale. Notti magiche, si dice. Nulla appiana le differenze dal Nord al Sud della penisola come la maglia azzurra. E anche oggi, le piazze di Milano e di tutta l’Italia si sono unite nella gioia e nella sofferenza: la nazionale di Luciano Spalletti ha iniziato il suo percorso a Euro2024 battendo, non senza patemi, una buona Albania. Non siamo tra i favoriti ma, solitamente, questo aspetto rappresenta uno stimolo in più per i nostri calciatori. Come nel 2021, quando Roberto Mancini porto il tricolore sul tetto d’Europa contro ogni pronostico. In finale contro l’Inghilterra, a Wembley, casa loro. Quest’anno gli Europei si giocheranno in Germania. Stadi e campi che, calcisticamente parlando, riportano a dolci ricordi: Berlino 2006, l’Italia di Lippi campione del Mondo, anche in questo caso da sfavorita. Oggi come ieri, essere “underdog” è un affare per gli azzurri.
Editoriale e CommentoNoi, gli “underdog”