Hai voluto la bicicletta? Fai le scale

La storia del rider picchiato perché non poteva salire all’ottavo piano. L’ultimo schiaffo ai ciclisti

Milano città sempre più difficile per chi va in bici. Ma anche per chi in bici ci lavora. Non bastassero i camion senza sensori di prossimità, gli investimenti, le auto sulle ciclabili, i rischi per la pelle, insomma. La storia di Giuseppe Di Maggio, rider milanese preso schiaffi alla consegna del pasto a domicilio, è un’ulteriore conferma del disagio di certa gente, per dirla con un eufemismo. Schiaffi e botte per un lavoro ingrato che gli ha reso 3 euro e settanta centesimi. Come sia andata è cosa nota: in un palazzo del Lorenteggio, il ragazzo ha provato a spiegare al citofono che, come da regolamento, non poteva salire all’ottavo piano a consegnare il cibo. Il cliente è sceso e, dopo gli insulti, lo ha aggredito con estrema violenza. Un bella denuncia, direte voi. Eh no. Perché Deliveroo ha negato le generalità del cliente, per motivi di privacy. Insomma, finisce in niente, come la vita di una madre o di un cinquantenne travolti da un camion mentre pedalavano. Con la differenza che almeno lui, Giuseppe. Potrà ripartire. Con l’amaro in bocca, ma ripartire.