Ci sono nomi che sono un destino. E se ti chiami Diego, il richiamo non può che essere quello lì: l’Argentina e Buenos Aires, La Boca con le coloratissime casette degli emigrati genovesi e La Bombonera, dove mosse i primi passi un ragazzino basso di statura venuto da Lanus, città della periferia della capitale sudamericana.
Quel ragazzino di nome faceva Diego e di cognome Maradona, per decenni ha incantato il mondo con un pallone tra i piedi e per tutti e per sempre sarà il Pibe de Oro. Nella notte tra lunedì e martedì, a Milano, un altro Diego, italianissimo ma con una garra molto sudamericana, si è comportato da “numero 10”.
Diego Calcaterra, 41 anni, tassista a Milano, ha salvato un giovane di 26 anni inseguito da quattro rapinatori tra piazzale Cantore e viale Papiniano: prima li ha messi in fuga a colpi di clacson, poi ha fatto salire il ragazzo sul suo taxi il ragazzo e l’ha riaccompagnato a casa, in zona San Siro. “Era agitatissimo, l'ho tenuto con me 40 minuti e l'ho calmato. Alla fine mi ha abbracciato e mi ha detto ‘Grazie, non pensavo che qualcuno potesse intervenire per difendermi’. Quella frase mi ha commosso”. Avevano ragione i latini: “nomen omen”, il nome è un presagio. E dal Pibe de Oro al Corazón de Oro è un attimo.