Godersi un concerto senza sentire il bisogno di far sapere al mondo che si è lì? Impossibile. Aspettare un bambino e non avvertire la necessità di condividere con il mondo scatti col pancione ed ecografie? Quando mai. Se questo non vi basta, c’è chi ha alzato l’asticella. Un esempio? La corsa al selfie “selvaggio” sul ghiacciaio Fellaria.
Un fenomeno (non isolato) che ha fatto prendere in considerazione l’ipotesi di un contingentamento delle visite in questi ambienti di alta quota e glaciali (che vivono in un equilibrio delicatissimo). La responsabile di Legambiente Lombardia l’ha definita “una vera e propria sorta di pellegrinaggio verso questi giganti morenti" parlando di “voyeurismo anche piuttosto pericoloso”.
Al netto del caso specifico, vien da chiedersi come siamo arrivati a questo punto. Alla perenne necessità di auto-celebrarsi attraverso un’immagine. Posto, dunque esisto. E pensare che basterebbe solo un po’ di semplice buonsenso. E provare a mettere – ogni tanto – il proprio ego in secondo piano.