“Attenzione, se indossati da soggetti predisposti possono provocare improvvisi di vuoti di memoria”. Chissà se un giorno comparirà questo avvertimento, come sui bugiardini dei farmaci, sui braccialetti elettronici, i dispositivi utilizzati per tenere sotto controllo soggetti in libertà vigilata o sottoposti a misure alternative di detenzione. Gli ultimi due casi accaduti a pochi giorni di distanza uno dall’altro lo fanno immaginare. A Canegrate un quarantenne di Gallarate è casualmente entrato nel grande magazzino dove lavora la ex, da cui doveva stare lontano e per questo indossava la “cavigliera”, e quando sono intervenuti i carabinieri si è giustificato dicendo che non sapeva che la donna facesse la commessa. Proprio in quel punto vendita, fra le centinaia esistenti fra le province di Milano e Varese… Sabato, un caso simile. Un uomo atterra a Malpensa col braccialetto alla caviglia, che non passa inosservato alle forze dell’ordine presenti nello scalo, reduce da un viaggio con la partner con la quale non avrebbe nemmeno dovuto prendere un caffè per disposizione del giudice. In questo caso era stata a lei a “dimenticarsi” di accendere il dispositivo antistalker che entra in allarme quando l’ex compagno violento si riavvicina. Insomma, vuoti di memoria improvvisi. Certamente in buona fede. Chissà, forse delle interferenze elettriche fra batteria e neuroni che regolano la memoria.
Editoriale e CommentoBraccialetti da amnesia