Reddito di libertà 2022, cos'è e a chi spetta: sbloccati i fondi

Somma massima di 400 euro al mese erogati dall'Inps in unica soluzione

Inps

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Il Reddito di Libertà è un strumento di sostegno finanziario a favore delle donne vittime di violenza e in condizione di povertà alimentato con un fondo istituito nel 2020 con una prima erogazione da 3 milioni di euro. L'obiettivo è quello di "favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione, con riguardo in particolare all’autonomia abitativa e al percorso scolastico e formativo dei figli/figlie minori".

Chi può ottenerlo

Per potere ottenere il reddito di libertà le donne vittime di violenza devono essere  seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni dove le donne risiedono o dai servizi sociali che le hanno in carico. Le destinatarie del reddito di libertà devono essere cittadine italiane o comunitarie residenti in Italia o extracomuniatarie con permesso di soggiorno valido. Ne hanno diritto anche le rifiugiate politiche.

Quanto spetta

Il contributo economico massimo mensile è di 400 euro, erogato in un'unica soluzione, per un massimo di 12 mesi, per un totale di massimo di 4.800 euro l’anno. A erogare la prestazione è l'Inps in un'unica soluzione. Esente da Irpef, il reddito di libertà non è incompatibile con il Reddito di cittadinanza o altri contributi economici (Cig, Naspi etc).

La domanda

La domanda va presentata al comune di residenza che provvederà all'inserimento della domanda tramite l'apposita piattaforma del portale Inps per cui è richiesta la carta d'identità elettronica, Spid livello 2 o la Carta Nazionale dei Servizi. La domanda deve essere completa in tutte le sue parti e attestare la condizione di bisogno straordinaria e urgente rilasciata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale, e il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso dalla donna, rilasciata dal legale rappresentante del centro antiviolenza. Inoltre, nella domanda va indicata la modalità di pagamento prescelta: conto corrente, carta prepagata etc. (intestati alla donna). La domanda può essere accolta, respinta per insufficienza di fondi o accolta in attesa di Iban, quando il conto indicato non risulti intestato alla richiedente.

Sbloccati i fondi

Con una circolare datata 16 giugno 2022 l'Inps ha comunicato di avere sbloccato i fondi per le domande rimaste inevase e che saranno ora liquidate in ordine cronologico. Le istruzioni contabili sono state pubblicato nel portale Inps.