Planted, il cibo vegano che piace ai carnovori

Il successo della start-up svizzera, dalla pausa pranzo del Politecnico di Zurigo alla conquista di mezza Europa in meno di tre anni. Italia compresa

I quattro fondatori di Planted

I quattro fondatori di Planted

Milano - All’inizio, nel 2019, era praticamente uno spin-off della mensa universitaria, una sorta di test interno al Politecnico di Zurigo per valutare gradimento e potenzialità del cibo vegano, anche e soprattutto come alternativa agli allevamenti intensivi. Quattro impiegati-imprenditori e un laboratorio di produzione interno all’ateneo.

Poco più di due anni dopo, è un’azienda da 180 dipendenti presente in sei Paesi, con uno stabilimento che produce 10 tonnellate di cibo al giorno. Una crescita vertiginosa quella di Planted, start-up svizzera sbarcata in Italia lo scorso ottobre, dopo aver piantato bandiere in Germania, Austria, Francia e Gran Bretagna. Oltre 170 i ristoranti serviti in tutta la Penisola, la maggior parte dei quali a Milano e Torino, e all’orizzonte la prospettiva di sbarcare nei supermercati.

Massimiliano Nogheredo e Marta Residori, country manager Italia di Planted
Massimiliano Nogheredo e Marta Residori, country manager Italia di Planted

Tra i ristoranti partner di Planted, Fud Bottega Sicula di via Casale a Milano, in zona Navigli, che ha ospitato un pranzo vegano-vegetariano a base dei prodotti dell’azienda elvetica. “Erano anni che cercavo sostituti della carne di valore - racconta il proprietario, Andrea Graziano – perché penso che il consumatore vegano, come il celiaco o altre tipologie che per scelta o necessità sono più selettivi a tavola, debba essere trattato come qualsiasi altro cliente. Non bisogna dargli un piatto tanto per accontentarlo, mettergli lì un gambo di sedano o qualcosa che sa di polistirolo. Per un ristoratore è una sfida creare qualcosa di gustoso e piacevole anche senza carne o derivati del latte: la materia fornita da Planted, offre un’ottima base di partenza”.