Milano – Un lombardo su due ha un debito. La rata mensile media da restituire agli istituti di credito è di 319 euro. Nel 45% dei casi si tratta di contratti di finanziamenti finalizzati all’acquisto di un bene (auto, mobili, elettrodomestici) o viaggi, mentre i prestiti personali richiesti rappresentano il 26% totale. Sul 28,9%, invece, pesa la rata del mutuo. Mister Credit - l’area di Crif che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori - ha presentato l’aggiornamento relativo al primo semestre 2024 della “Mappa del Credito“, lo studio sull’utilizzo del credito rateale da parte degli italiani.
Dall’analisi dei dati disponibili in Eurisc, il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif, emerge come nei primi sei mesi dell’anno si sia ulteriormente allargata la platea di chi risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo. Più prestiti, ma con rate inferiori per riuscire a salvare i bilanci familiari. Il dato nazionale - 52,7% della popolazione maggiorenne (+2,6% rispetto al 2023) - si rafforza ulteriormente in Lombardia dove il 53,5% dei residenti vive con una rata da rimborsare, nona regione per diffusione. L’indebitamento medio (la cifra ancora da rimborsare) è di 44.835 euro, il secondo più alto dopo il Trentino Alto-Adige.
La provincia con la rata mensile più elevata è Sondrio: 377 euro. Segue Milano con 361 euro. La Valtellina e l’area che gravita attorno al capoluogo regionale sono anche i due territori dove l’incidenza dei mutui supera il 30%. Un dato che si riflette sugli importi. Tendenzialmente, infatti, il mutuo presenta una rata più elevata tra le forme di richieste di credito che si possono presentare alle banche. Solo Monza evidenzia una dinamica differente: la rata mensile media è di 326 euro nonostante i mutui rappresentino il 31,1% delle linee di credito attive. In questo caso, più che il valore inferiore delle abitazioni, incide il tentativo di abbassare la rata aumentando l’erosione dei risparmi sulla quota versata senza finanziamento all’atto dell’acquisto della casa. Como, Varese e Pavia sono invece le tre province dove la quota dei finanziamenti al consumo è più alta: si spende con l’aiuto di un prestito. A Varese (42,2%) si registra il ricorso più consistente al prestito personale, non legato all’acquisto di un bene.