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MURALES MANGIA SMOG, L’ECOLOGIA È URBANA

PERSEGUIRE I 17 OBIETTIVI per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite attraverso l’arte e la riqualificazione urbana, partendo dalle periferie. Questa la sfida lanciata ai colleghi da Veronica De Angelis (a destra), imprenditrice romana classe 1985, attiva da 12 anni nel settore dell’edilizia, fondatrice nel 2018 di Yourban2030, una no profit con cui promuove la creazione di murales ‘mangia-smog’.

Cosa l’ha portata a fondare Yourban2030 e qual è la sua missione?

"La no profit mira a creare connessioni virtuose tra arte e innovazioni tecnologiche per dar vita a progetti artistici in grado di parlare di ambiente e sostenibilità. Ho sentito la necessità di affiancare a quello che faccio qualcosa che fosse più dedicato all’ambiente, con uno sguardo diverso sul futuro. Le mie esperienze all’estero, in particolare a New York, mi hanno fatto comprendere il fortissimo impatto sociale generato dall’arte nei luoghi dove viene portata. Il punto di forza è stato poi aggiungere all’arte anche un aspetto tecnologico. Ed è quello che facciamo con Yourban".

Nel 2018 ha realizzato sulle facciate del palazzo che ha ricevuto in eredità a Roma, in zona Ostiense, ‘Hunting pollution’. Il murale anti inquinamento più grande d’Europa?

"È realizzato con la speciale pittura fotocatalitica Airlite in grado di abbattere gli inquinanti atmosferici. I 1000 mq di Hunting pollution possono assorbire in un giorno l’inquinamento generato da 80 veicoli e tale processo è garantito per almeno 10 anni. Grazie a questa tecnologia, oltre a riportare la bellezza e ad attrarre persone in un quartiere attraverso l’arte pubblica, riusciamo anche a migliorare la qualità dell’aria".

Le amministrazioni comunali sono disponibili?

"Abbiamo trovato grande disponibilità nei nostri confronti. Sempre a Roma, sulla facciata di un Istituto tecnico, dietro alla Basilica di San Paolo, abbiamo realizzato con Airlite il nostro secondo progetto ‘Outside In’, opera dell’artista JDL a tema Lgbt+. A Milano faremo una serie di murales sulle scuole con un progetto partecipato".

Cosa rende particolarmente appetibili tali progetti a livello istituzionale?

"L’arte è un veicolo per migliorare l’economia locale e questo, sull’esempio del quartiere Wynwood a Miami, porta a favorire la creazione di musei a cielo aperto".

Quali invece i vantaggi per gli imprenditori?

"Chi sostiene queste attività ottiene un beneficio sul fronte della Corporate social responsibility. Proponiamo alle aziende di spostare parte degli altissimi budget investiti nel marketing facendosi portavoce di tematiche importanti e andando a migliorare l’ambiente e il contesto urbano. Questo consente al marchio di acquistare valore e accettazione. A Milano William Griffini di Carter & Benson, si è innamorato del nostro progetto".

Prossimi progetti in cantiere?

"Con JDL ad Amsterdam stiamo realizzando ‘Diversity in Bureaucracy’, primo murale green in Olanda fatto in parte con Airlite. Realizzeremo progetti anche negli Stati Uniti dove Yourban 2030 ha ottenuto l’esclusiva per l’utilizzo artistico di Airlite".