Malpensa, allargamento ridotto: anche i sindaci mettono la firma

Intesa sul Masterplan aeroportuale: 44 ettari in più per le merci invece dei 400 previsti inizialmente

L’aeroporto si estenderà di altri 44 ettari per aumentare l’area della cargo city

L’aeroporto si estenderà di altri 44 ettari per aumentare l’area della cargo city

Milano - Da qui al 2035 l’aeroporto di Malpensa andrà a occupare altri 44 ettari della provincia di Varese con l’obiettivo di consolidare la sua centralità nel trasporto delle merci. Contestualmente, intorno allo scalo, si proverà a realizzare nuove infrastrutture per migliorarne l’accessibilità per una spesa stimatata in 240 milioni. Questo, in sintesi, è quanto prevede il protocollo d’intesa sul masterplan aeroportuale firmato ieri dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, con Claudio Eminente, direttore centrale di Enac (l’Ente per l’aviazione civile), Armando Brunini, amministratore delegato di Sea (la società che gestisce gli scali milanesi), Alberto Barcaro, vicepresidente della Provincia di Varese, e i 9 Comuni del bacino aeroportuale: Casorate Sempione, Somma Lombardo, Arsago Seprio, Cardano al Campo, Ferno, Golasecca, Lonate Pozzolo, Samarate, Vizzola Ticino.

Perché il masterplan diventi operativo occorre che la Regione concluda la Valutazione d’Impatto Ambientale e, secondo passaggio, che su questa si pronunci il Ministero della Transizione Ecologica. L’iter dovrebbe concludersi per la fine del 2022. Come anticipato, l’aeroporto si estenderà per altri 44 ettari per aumentare la ricettività della cargo city. Saranno costruite nuove piazzole per il carico e lo scarico delle merci e nuovi magazzini di seconda linea, vale a dire magazzini che non sono immediatamente a ridosso della pista, ma nei dintorni. Di questi 44 ettari, 15 saranno sottratti dall’area del Gaggio, nel Comune di Lonate Pozzolo: da qui la protesta del Parco del Ticino che nelle scorse settimane ha abbandonato il tavolo di confronto sul masterplan. Gli altri 29 ettari sono già nel sedime aeroportuale ma fino ad oggi non sono stati utilizzati. "Il vecchio masterplan – sottolinea Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente – prevedeva un allargamento di 400 ettari: oggi, grazie alla mediazione con i Comuni, siamo scesi ad un decimo". Parole riferite anche alle proteste delle associazioni ambientaliste.

Quindi le nuove infrastrutture. L’accordo ne prevede di due tipi: quelle immediatamente realizzabili, che la Regione si impegna a sostenere e a finanziare. E quelle per le quali serviranno il sostegno e le risorse del Governo o dell’Anas. Quelle immediatamente realizzabili sono: il collegamento ferroviario col Terminal 2 di Malpensa, la bretella per Gallarate lungo la statale 341, che va da Novara a Varese, la tangenziale di Arsago Seprio, la tangenziale ovest di Gallarate da Besnate a Cardano al Campo, la circonvallazione intorno alla provinciale 28, nel tratto da via per Ferno alla zona industriale di Ferno, e, ancora, la bretellina di Samarate da via Olearo a via Milano, e il potenziamento di via Giusti a Somma Lombardo. Per queste opere la spesa è stimata in 40 milioni. Quindi le due opere del secondo tipo, quelle sovralocali: la tangenziale di Somma Lombardo e la variante di Samarate lungo la statale 341. Terzo e ultimo punto dell’accordo sul masterplan sono le mitigazioni ambientali per i Comuni, con la restituzione di aree non più strategiche per lo scalo ma anche l’impegno a installare due nuove centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria. "Sintesi equilibrata" commenta Fontana. "Risultato estremamente positivo – dichiara Brunini –: per la prima volta sindaci, Regione, Enac e Sea trovano un accordo sul futuro di Malpensa".